Intelligenza artificiale, il New York Times fa causa a OpenAI

Il New York Times ha intentato una causa federale contro OpenAI e Microsoft mercoledì 27 dicembre 2023.
Il New York Times ha intentato una causa federale contro OpenAI e Microsoft mercoledì 27 dicembre 2023. Diritti d'autore Mark Lennihan/AP
Diritti d'autore Mark Lennihan/AP
Di Associated Press
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il New York Times ha avviato una battaglia giudiziaria contro la casa madre di ChatGPT, accusata di utilizzare gli articoli pubblicati dal celebre giornale statunintes per addestrare il suo chatbot.

PUBBLICITÀ

Le violazioni del copyright sugli articoli del New York Times potrebbero valere miliardi. È quanto afferma il quotidiano statunitense, che ha deciso di far causa a OpenAI per cercare di impedire alla casa madre del chatbot ChatGPT di utilizzare i suoi articoli per istruire questi strumenti di intelligenza artificiale.

Nella causa depositata mercoledì presso il tribunale federale di Manhattan, a New York, il Times ha dichiarato che OpenAI e Microsoft stanno potenziando la loro tecnologia attraverso "l'uso illegale del lavoro del Times per creare prodotti di intelligenza artificiale che gli fanno concorrenza" e che addirittura "minacciano la capacità del Times di fornire tale servizio". Nella causa il quotidiano Usa afferma che gli strumenti di IA generativa sviluppati da OpenAI e Microsoft riassumono fedelmente i contenuti del Times, imitandone lo stile e persino recitandoli testualmente.

Articoli giornalistici per addestrare il GPT-4

La denuncia citava esempi di GPT-4, di OpenAI, che citava ampie porzioni di articoli di cronaca del Times, tra cui un'inchiesta vincitrice del Pulitzer sull'industria dei taxi di New York, pubblicata nel 2019 e che ha richiesto 18 mesi di lavoro.

Il Times non ha elencato a quanto ammonta il risarcimento che sta chiedendo, ma ha dichiarato che l'azione legale "mira a colpire i responsabili dei miliardi di dollari di danni legali ed effettivi causati dal fatto che copiano e utilizzano illegalmente i materiali prodotti dal Times".

Nella denuncia, il Times afferma che Microsoft e OpenAI "cercano di sfruttare i massicci investimenti del Times nel suo giornalismo di qualità", utilizzandolo per costruire prodotti senza alcun pagamento o autorizzazione.

Come funziona l'intelligenza artificiale nell'informazione

Le aziende che si occupano di intelligenza artificiale raccolgono le informazioni disponibili online, compresi gli articoli pubblicati dai media, per addestrare i chatbot generativi. Queste aziende hanno attirato rapidamente investimenti miliardari.

Aumento delle cause legali contro OpenAI

Microsoft, che lavora con OpenAI, può sfruttare la tecnologia messa a punto dalla società di intelligenza artificiale. Il gigante tecnologico è anche il più grande finanziatore di OpenAI e ha investito miliardi di dollari nella società, sin dall'inizio della collaborazione, nel 2019, con un investimento di 1 miliardo di dollari (899,5 miliardi di euro).

I supercomputer di Microsoft contribuiscono ad alimentare la ricerca sull'intelligenza artificiale di OpenAI e il gigante tecnologico integra la tecnologia della startup nei suoi prodotti.

Per OpenAI non sta filando tutto liscio, però. Il numero di cause intentate contro OpenAI per violazione del copyright è infatti in aumento. L'azienda è stata citata in giudizio da alcuni scrittori, che sostengono che i loro libri sono stati inseriti nel sistema per addestrare i modelli di intelligenza artificiale di OpenAI senza il loro permesso.

A giugno, più di quattromila autori hanno firmato una lettera agli amministratori delegati di OpenAI, Google, Microsoft, Meta e altri sviluppatori di IA, accusandoli di "sfruttamento" perché i chatbot che stanno mettendo a punto "imitano e rigurgitano" il loro linguaggio, stile e idee.

Colloqui tra editori e OpenAI

A luglio, OpenAI e l'Associated Press hanno annunciato un accordo per cui l'azienda di AI concederà in licenza l'archivio di notizie dell'AP. Il New York Times, invece, ha dichiarato di non aver mai permesso a nessuno di utilizzare i suoi contenuti per scopi di IAgenerativa.

Ci sono stati, però, dei colloqui tra il giornale e OpenAI, e la causa intentata dal quotidiano Usa sembra essere la conseguenza dell'interruzione di queste trattative. Il Times ha dichiarato di aver contattato Microsoft e OpenAI nel mese di aprile, per sollevare questioni relative alla proprietà intellettuale e raggiungere soluzione comune.

Nel corso dei colloqui, il giornale ha dichiarato di aver cercato di "assicurarsi di ricevere un compenso equo" per l'uso dei suoi contenuti, per "proteggere un ecosistema giornalistico sano e per aiutare a sviluppare la tecnologia di intelligenza artificiale generativa in modo responsabile, a beneficio della società e a sostegno di un pubblico ben informato". "Al termine di queste trattative, però, non si è trovata una soluzione comune", si legge nella causa.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Mwc 2024: Microsoft aprirà ad altri Paesi l'accesso ai modelli AI

Al via il Ces, l'annuale fiera tecnologica di Las Vegas: protagonista l'Intelligenza artificiale

Viaggio nel primo reattore a fusione nucleare del mondo