"Vorrei che questa non fosse vista come un'attività puramente medica, ma si può andare ben oltre. Anche per migliorare il proprio stile di vita". Lo afferma il professor Peter Conewey, coordinatore del progetto "CompBioMed" dell'University College di Londra e dell'Unione Europea.
Il progetto dell'uomo-virtuale mira a toccare tutti gli aspetti della vita, non solo della medicina. Il coordinatore del progetto CompBioMed, Peter Coveney, docente dell'University Collage London, spiega il suo punto di vista.
"Proviamo a migliorare il nostro stile di vita"
"Vorrei che questa non fosse vista come un'attività puramente medica nel senso negativo. Le persone non stanno bene e quindi devono andare in ospedale per essere curate. In realtà, è qualcosa a cui vorrei che tutti avessero accesso, perché è qualcosa che sfiora gli approcci individuali all'esistenza, in modo che lo stile di vita possa essere dettato in senso positivo da una migliore comprensione della propria fisiologia. Così forse si potrebbe pensare al concetto di Google Earth trasformato in Google Body, che può essere per ogni individuo il proprio tipo di rappresentazione di se stesso, averne accesso scoprire quali sono le cose che si possono fare per migliorare il proprio stile di vita".