Eva: un progetto "figlio" dell'11 settembre

In collaborazione con The European Commission
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Di Claudio Rosmino
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Il progetto Eva nasce dal bisogno dell'Europa di essere indipendente nel campo della ricerca virologica. Una politica in parte dovuta alla situazione internazionale creatasi in seguito agli attentati di New York, spiega il professore Jean Louis Romette, coordinatore del progetto

Il progetto Eva nasce dal bisogno dell'Europa di essere indipendente nel campo della ricerca virologica. Una politica in parte dovuta alla complessa situazione internazionale creatasi in seguito agli attentati dell'11 settembre, come spiega il professore Jean Louis Romette, coordinatore del progetto European Virus Archive.

"Avere accesso a virus di buona qualità è fondamentale per poter fare ricerca come si deve nel campo della virologia, e per molto tempo gli unici centri organizzati sono stati quelli che si trovavano negli Stati Uniti. Ma dopo gli attentati dell'11 settembre gli Stati Uniti hanno deciso di chiudere questi centri. L'accesso era riservato solo ai laboratori americani. L'Europa si è ritrovata completamente priva di risorse, ed è allora che abbiamo cominciato a prendere coscienza della necessità di creare una struttura dedicata in Europa. L'importanza di Eva Global è stata provata in occasione delle diverse crisi sanitarie che abbiamo dovuto affrontare. Abbiamo avuto Mers, Ebola, Zika, febbre gialla, dengue. Ora abbiamo il coronavirus, e ogni volta abbiamo reagito molto rapidamente per aiutare i vari paesi a far fronte a queste epidemie. Questo è vero in ambito umano, sappiamo farlo in ambito veterinario e presto sarà così anche per le piante".

Journalist • Selene Verri

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