Quale futuro per le auto a guida autonoma?

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“Come funziona un’auto a guida autonoma? – Julián López Gómez, euronews – Come fa a muoversi nel traffico e in che modo riesce ad anticipare le sue

“Come funziona un’auto a guida autonoma? – Julián López Gómez, euronews – Come fa a muoversi nel traffico e in che modo riesce ad anticipare le sue azioni? Quali sono i vantaggi, i limiti attuali e le sue principali applicazioni?

All’aeroporto Schiphol di Amsterdam è in corso un test di un prototipo speciale di auto elettrica.

La macchina viene comandata attraverso uno smart phone ed è stata progettata per accompagnare e recuperare al suo ritorno il proprietario dell’auto. Durante quel periodo il mezzo resterà in un parcheggio attrezzato.

“La particolarità di questa vettura – spiega Ulrich Schwesinger, ricercatore del progetto ETH Zurich/V-Charge – è che siamo in grado di guidare e di individuarla nel parcheggio grazie a delle telecamere che sono collocate, quasi invisibili, negli specchietti retrovisori esterni e davanti dove c‘è il simbolo della casa di produzione. Con le telecamere possiamo fare tutto: localizzare la vettura nel parcheggio e intercettare gli ostacoli”.

“Come fa – dice Julián López Gómez, euronews – quest’auto a percepire l’ambiente che la circonda?

Le telecamere e sensori a ultrasuoni garantiscono una copertura di 360°.

Gli scienziati che partecipano al progetto di ricerca europeo sostengono di aver messo a punto un sistema che è in grado di distinguere tra veicoli e pedoni.

“Le immagini sono riprese dalla telecamera – sottolinea Christian Häne, ricercatore di ETH Zurich – Quando ad esempio, la macchina, è diretta verso destra attraverso una telecamera si può ricostruire l’ambiente intorno all’auto in 3D e individuare gli ostacoli durante la guida”.

L’auto, dicono i ricercatori, è stata progettata di modo da percepire i movimenti che avvengono in strada, tanto da permetterle di adattare in tempo reale le sue azioni.

“Possiamo vedere il mondo visto attraverso gli occhi della vettura – aggiunge Ulrich Schwesinger – Da un lato ci sono tutte le informazioni che provengono dalla telecamera stereo, che praticamente trasmette all’auto le possibilità di una manovra o meno. La vettura in pochi secondi in base ai dati che riceve calcola un centinaio di opzioni per scegliere la manovra migliore”.

Per maggior sicurezza soprattutto nei parcheggi dove il segnale dei GPS è debole, l’auto è in grado di realizzare una propria mappa grazie all’uso dei dati raccolti con le proprie telecamere e i sensori, tutti dati da aggiungere alle informazioni fornite dal parcheggio. Il veicolo può essere così facilmente localizzato.

“Se vogliamo che veicolo si parcheggi in modo autonomo – precisa Mathias Bürki, ricercatore presso ETH Zurich – dobbiamo unire i dati che il veicolo ha registrato dell’ambiente intorno a sé e le immagini in 3D recepite dal parcheggio.
Questi dati sono contrassegnati dalle linee colorate e permettono di determinare l’esatta posizione del veicolo”.

L’auto è stata progettata per parcheggiare in autonomia e per caricare i passeggeri. Ma i ricercatori sognano anche un futuro più audace, in cui queste auto possano essere utilizzate per il trasporto quotidiano. Occorre però superare degli ostacoli.

“Al momento – sottolinea Wojciech Derendarz ingegnere presso Volkswagen AG – il nostro prototipo viaggia a velocità ridotta. Per renderlo più interessante dovremo aumentare la velocità. Ma dobbiamo affrontare alcuni problemi tecnici. Uno di questi è migliorare la capacità di percezione della vettura. L’altro è la possibilità di affinare il grado intuitivo dell’auto in modo da prevedere le manovre degli altri utenti della strada”.

Ma si aggiungono anche altre sfide per i ricercatori: rendere l’auto sicura e soprattutto a basso costo per l’utente.

Maggiori informazioni sul sito: www.v-charge.eu

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