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Esclusivo: Commissione europea promuove incentivo dei biocarburanti per il trasporto pesante

Una mietitrebbia passa su un campo di colza vicino a Salzhaff, a Questin, in Germania, giovedì 14 agosto 2025.
Una mietitrebbia passa su un campo di colza vicino a Salzhaff, a Questin, in Germania, giovedì 14 agosto 2025. Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Marta Pacheco
Pubblicato il
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L'Ue vuole aumentare l'utilizzo dei biocarburanti nei settori dell'aviazione e del trasporto marittimo per ridurre l'inquinamento causato dai trasporti pesanti L'Ucraina potrebbe svolgere un ruolo chiave nella filiera produttiva

La Commissione europea sta progettando di incentivare l'uso dei biocarburanti per ridurre le emissioni nel settore dei trasporti industriali pesanti, nell'ambito della revisione della prossima strategia sulla bioeconomia. È quanto afferma un documento trapelato e visionato da Euronews.

L'aviazione e il trasporto marittimo rimangono il "tallone d'Achille" della decarbonizzazione nell'ambito degli obiettivi di transizione energetica e climatica dell'Ue27. Questi settori continuano a dipendere fortemente dai combustibili fossili e rappresentano circa l'8,4 per cento delle emissioni totali di gas serra dell'Ue, secondo i dati dell'Unione europea.

Nonostante gli investimenti in corso nell'Ue per lo sviluppo di energia pulita, i carburanti sostenibili per il trasporto pesante non sono disponibili su scala. L'esecutivo europeo propone di incrementare l'uso di colture e alberi per la produzione di biocarburanti nel tentativo di ridurre le emissioni di gas serra.

"La domanda dovrebbe aumentare a partire dal 2025", soprattutto grazie a ReFuelEU Aviation e FuelEU Maritime", si legge nel documento, riferendosi alle leggi del blocco progettate per aumentare l'utilizzo di carburanti rinnovabili nel trasporto pesante.

I gruppi ambientalisti hanno a lungo criticato l'uso dei biocarburanti, definedolo insostenibile. Per loro, potrebbe mettere a rischio la sicurezza alimentare e la capacità delle foreste di utilizzare la Co2 dall'atmosfera.

I biocarburanti

I biocarburanti sono classificati in base alla fonte, e ogni categoria è nota come "generazione".

I biocarburanti di prima generazione derivano da colture alimentari come il mais e la canna da zucchero, quelli di seconda generazione da vegetazione non commestibile e rifiuti agricoli e quelli di terza generazione dalle alghe.

Tuttavia, il blocco è ben lontano dall'avere la capacità di produrre abbastanza biocarburanti.

Un audit della Corte dei conti europea del 2023 ha rilevato che i problemi di sostenibilità, la disponibilità di biomassa e i costi limitano la diffusione dei biocarburanti. Ha inoltre rilevato che la mancanza di una prospettiva a lungo termine nella politica dei biocarburanti dell'Ue ha influito sugli investimenti.

Secondo un recente rapporto dell'Agenzia europea per l'ambiente, l'uso di materiali naturali in Europa supera la capacità interna degli ecosistemi di rigenerare le risorse verdi e assorbire Co2.

L'uso della biomassa per l'energia in Europa rappresentava il 29 per cento nel 2022, si legge nel documento trapelato. Ciò mostra un aumento del 14 per cento negli ultimi 10 anni.

Possibili importazioni ucraine

Un recente accordo commerciale sull'agricoltura firmato tra l'Ue e l'Ucraina potrebbe soddisfare la domanda di biocarburanti del blocco.

La vasta superficie agricola di Kiev è di 41,3 milioni di ettari - il 68,5 per cento della superficie totale dell'Ucraina - di cui 32,7 milioni di ettari coltivabili, secondo una ricerca 2024 del Parlamento europeo.

Il nuovo accordo include misure di salvaguardia che limitano le importazioni di alcuni prodotti sensibili come cereali e petrolio. Se tali misure saranno revocate, l'Ucraina potrebbe finire per avere un ruolo chiave nella catena di approvvigionamento europeo.

Strategia per la bioeconomia

La Commissione annuncerà martedì la terza revisione della bioeconomia dal suo lancio nel 2012. Il suo scopo è quello di sostenere obiettivi quali la sicurezza alimentare, l'azione per il clima e la competitività.

Secondo il documento, il settore ha generato fino a 2.700 miliardi di euro nel 2023, rispetto agli 812 miliardi di euro del 2022.

"La bioeconomia dell'Ue è un motore dinamico per la competitività ed è di importanza strategica", si legge nel documento.

Tuttavia, la concorrenza internazionale, in particolare da parte di Stati Uniti e Cina, e le persistenti barriere nel mercato unico ne stanno rallentando l'implementazione e rischiano di dirottare l'innovazione verso mercati extra-Ue, spiega il documento.

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