Il ministro degli Esteri lituano, Kęstutis Budrys, ha dichiarato a Euronews che la difesa del fianco orientale rappresenta una questione esistenziale, dopo una serie di incursioni destabilizzanti nello spazio aereo.
“La difesa del fianco orientale è ormai una questione esistenziale per l’Europa”, ha dichiarato in un’intervista a Euronews il ministro degli Esteri lituano Kęstutis Budrys, dopo che una serie di incursioni aeree ha messo in stato di massima allerta gli Stati membri, dal Baltico alla Polonia.
Diversi Paesi hanno denunciato le interferenze nello spazio aereo europeo causate da droni e oggetti volanti come palloni aerostatici, definendole un tentativo deliberato di provocare e destabilizzare la regione.
Nel fine settimana, la Lituania ha intercettato grandi palloni aerostatici che volavano nel suo spazio aereo, ed è stata costretta a chiudere l’aeroporto di Vilnius. Anche Polonia, Danimarca, Romania ed Estonia hanno registrato incursioni di droni nei loro territori.
“Dovremmo trattarli come una minaccia ibrida, come minimo”, ha dichiarato a Euronews. “Ci troviamo di fronte a una criminalità organizzata proveniente dalla Bielorussia. Se non possiamo dissuadere impedendo l’accesso, allora dobbiamo dissuadere attraverso la punizione”.
La Lituania chiede all’Unione europea di imporre sanzioni più estese nei confronti della Bielorussia in ambito aviatorio e bancario, e di rafforzare le capacità difensive sul fianco orientale per scoraggiare le minacce ibride provenienti dallo spazio aereo. La Bielorussia è già pesantemente sanzionata dall’UE per aver assistito la Russia nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina.
Vilnius, tuttavia, sostiene che sia giunto il momento di andare oltre e di inviare un messaggio coordinato a Minsk.
“È un attacco ibrido contro uno Stato membro e vogliamo che il regime sanzionatorio venga rafforzato”, ha affermato Budrys. “Come primo passo, dovremmo inserire le minacce ibride tra i criteri per l’applicazione delle sanzioni. Non lo abbiamo fatto né per la Russia né per la Bielorussia. Il regime bielorusso deve subire le conseguenze delle sue azioni: abbiamo l’obbligo di rispondere”.
La Lituania sostiene che i grandi palloni aerostatici, utilizzati per il contrabbando di sigarette, facciano parte di una campagna orchestrata dalla Bielorussia per generare il caos nell’aviazione civile, alimentare l’ansia nella società e, in ultima analisi, ridurre il sostegno all’Ucraina.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha condiviso queste preoccupazioni in un discorso al Parlamento europeo questo mese, affermando che “sta accadendo qualcosa di nuovo e pericoloso nei nostri cieli”, con l’obiettivo di mettere alla prova la determinazione europea mentre la Russia continua la guerra.
Ha definito l’incidente lituano “una provocazione, una minaccia ibrida, che non sarà tollerata”; una dichiarazione accolta con favore dal governo lituano.
“Minaccia esistenziale”
L’UE ha imposto sanzioni alla Bielorussia per la prima volta nel 2020, dopo che il suo leader autocratico, Aliaksandr Lukashenka, è stato accusato di aver truccato le elezioni, che, secondo l’opposizione, il suo regime avrebbe manipolato, sottraendo la vittoria alla rivale Sviatlana Tsikhanouskaya, ora in esilio.
Bruxelles ha imposto ulteriori sanzioni al Paese dopo l’invasione russa dell’Ucraina del 2023, durante la quale la Bielorussia è stata usata come trampolino di lancio per l’operazione militare contro Kiev.
Da allora le sanzioni si sono intensificate progressivamente, con una nuova serie di restrizioni incluse nel 19° pacchetto approvato dall’UE all’inizio di questo mese. Gli esperti però affermano che l’elusione delle sanzioni dalla Bielorussia verso la Russia continua a verificarsi.
Sebbene Russia e Bielorussia mantengano stretti legami, la Lituania ha dichiarato che è troppo presto per stabilire se Mosca stia aiutando la Bielorussia nel lancio dei palloni aerostatici. Il confine lituano con la Bielorussia è stato chiuso a tempo indeterminato.
“Per affermare che sia stato fatto in pieno coordinamento, avremmo bisogno di più dati”, ha dichiarato Budrys a Euronews. “Non faremo speculazioni finché non avremo tutti i dettagli”.
Di fronte a una serie di interruzioni, gli Stati membri confinanti con la Russia o la Bielorussia, o comunque considerati tra i più esposti, hanno sollecitato il dispiegamento di maggiori capacità antidrone.
La Commissione ha presentato un piano, inizialmente denominato Muro antidrone e successivamente ribattezzato European Drone Defence Initiative, per rafforzare queste capacità. La proposta ha suscitato reazioni contrastanti da parte degli Stati membri dell’Europa meridionale, che l’hanno giudicata troppo incentrata sul fianco orientale e poco attenta al Mediterraneo, oltre che inattuabile.
“Cosa c’è di più importante della sicurezza per l’Europa adesso? Tutto il resto è irrilevante se non possiamo garantire la sicurezza ai nostri cittadini”, ha affermato. “È una questione esistenziale”.
 
             
             
             
             
             
            