Il Sejm ha votato sabato per vietare l'allevamento di animali da pelliccia, che sarà completamente eliminato nei prossimi otto anni. La Polonia è ancora il quarto maggiore esportatore di pellicce al mondo, ma la reddittività del settore è crollata negli ultimi dieci anni
La Polonia ha approvato sabato una legge che vieta l'allevamento di animali di pelliccia a fini commerciali, proposta di tre partiti della coalizione di governo approvata con 339 voti favorevoli e 78 contrari.
Il voto alla Camera bassa del Parlamento (Sejm) non ha seguito le linee di partito, tanto che l'hanno sostenuta anche circa 100 parlamentari del principale partito di opposizione, Diritto e Giustizia, mentre l'estrema destra ha votato contro.
Affinché le nuove norme entrino in vigore, è necessaria la promulgazione del presidente Karol Nawrocki, che in passato si era opposto a progetti simili riguardanti la protezione degli animali.
Il Sejm potrebbe tuttavia aggirare un'eventuale mancata firma del presidente con un nuovo voto a maggioranza qualifica dei tre quinti.
Cosa prevede la nuova legge polacca sugli animali da pelliccia
Secondo la legge, gli allevatori di animali da pelliccia dovranno cessare l'attività entro il 31 dicembre 2033. Sono previsti incentivi finanziari per gli agricoltori che decideranno di chiudere gli allevamenti prima, entro il 2031.
L'approvazione della legge ha suscitato applausi nel Sejm ed è stata accolta positivamente dalle organizzazioni per i diritti degli animali e da molti deputati.
“La legge che vieta l'allevamento di animali per la pelliccia è stata approvata. Finisce lo scuoiamento degli animali per sembrare più belli” ha scritto su X Włodzimierz Czarzasty, vicepresidente del Sejm e co-presidente della Sinistra.
Secondo un sondaggio condotto ad aprile dall'agenzia statale Cbos per l'organizzazione Otwarte Klatki, il 66 per cento dei polacchi sostiene il divieto di allevamento di animali da pelliccia, compreso il 61 per cento degli elettori del PiS. Il maggior sostegno proviene dagli elettori della Sinistra (84 per cento).
I detrattori della legge sostengono che potrebbe avere un impatto negativo sugli allevatori polacchi e sull'economia, citando il fatto che la Polonia è uno dei maggiori esportatori di pellicce al mondo.
Il settore rappresenta tuttavia solo lo 0,014 per cento circa delle esportazioni nazionali. Secondo i dati delle Nazioni Unite, l'anno scorso la Polonia ha esportato pellicce per un valore di 55 milioni di dollari, il quarto risultato mondiale dopo Finlandia, Danimarca e Stati Uniti, rispetto ai 414 milioni di dollari del 2014 dunque quasi un decennio fa.
In questo modo, la Polonia si è unita alla maggior parte dei paesi dell'Unione Europea che hanno già introdotto divieti sull'allevamento di animali da pelliccia o ne hanno annunciato la progressiva eliminazione. La Commissione Europea sta attualmente analizzando la possibilità di introdurre tale divieto in tutta l'Ue, e una decisione in merito è attesa per il prossimo anno.