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Francia divisa sulla legge Duplomb: petizione record contro il ritorno del pesticida acetamiprid

Spruzzatura di pesticidi su un campo di soia
Spruzzatura di pesticidi su un campo di soia Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Gregoire Lory
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Petizione record in Francia contro la legge Duplomb e il ritorno del pesticida acetamiprid. Al centro del dibattito: ambiente, salute pubblica e politica agricola europea

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È uno dei dibattiti più accesi dell’estate francese. Con 1,8 milioni di firme raccolte in appena quindici giorni, la petizione contro la legge Duplomb sta scuotendo la politica nazionale e accendendo il confronto con Bruxelles. Al centro della polemica: la reintroduzione dell’acetamiprid, un pesticida controverso autorizzato a livello europeo fino al 2033, ma vietato in Francia dal 2018.

La petizione è stata lanciata da una studentessa di 23 anni appena due giorni dopo l’adozione definitiva della legge, l’8 luglio. Da allora, il testo ha sollevato forti critiche da parte dei gruppi ecologisti e di numerosi eurodeputati. “La Francia avrebbe potuto cercare un’armonizzazione a livello europeo. Invece fa un passo indietro che rischia di far arretrare l’intera Europa”, denuncia Majdouline Sbaï (Verdi/Efa).

Un agriculteur remplit un pulvérisateur de pesticide dans son vignoble
Un agriculteur remplit un pulvérisateur de pesticide dans son vignoble AP Photo

La legge consente l’uso dell’acetamiprid in colture come barbabietole, nocciole, ciliegie e mele. I suoi sostenitori, tra cui il principale sindacato agricolo francese, parlano di misura necessaria per contrastare la concorrenza sleale europea. “Importiamo nocciole da Germania, Italia, e perfino dalla Turchia, mentre da noi i parassiti distruggono fino al 50 per cento dei raccolti”, sottolinea l’eurodeputata di destra Céline Imart (PpeE).

Ma l’acetamiprid è un neonicotinoide, e per molti è sinonimo di pericolo. È accusato di minacciare le api, fondamentali per l’impollinazione, e di avere potenziali effetti neurotossici sullo sviluppo cerebrale. L’Efsa, pur mantenendo l’autorizzazione della sostanza, ha chiesto una riduzione della dose giornaliera ammissibile, riconoscendo “grandi incertezze” nei dati scientifici esistenti.

“Il problema è che il dibattito è diventato parziale, dominato dalla paura, senza lasciare spazio alla scienza”, replica Imart, difendendo la razionalità del provvedimento.

Oltre al pesticida, la legge Duplomb contiene disposizioni che favoriscono l’allevamento intensivo e la costruzione di megabacini per lo stoccaggio idrico. Secondo gli ecologisti, il testo rappresenta un ulteriore passo indietro nella politica climatica nazionale e mette in discussione gli obiettivi del Green Deal europeo.

“È l’ennesimo attacco agli impegni ambientali del mandato precedente”, avverte ancora Sbaï. Di segno opposto il giudizio di Imart: “Sono orgogliosa di contribuire a smantellare questo Patto verde che penalizza i nostri agricoltori”.

Intanto, la petizione ha superato la soglia necessaria per riaprire il dibattito all’Assemblée Nationale. La presidente dell’Aula si è detta favorevole a una nuova discussione tra eurodeputati, anche se il confronto non potrà annullare una legge già approvata.

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