Secondo una serie di fonti, un accordo preliminare è atteso per mercoledì, con attuazione prevista dal 1 agosto. Si stanno accelerando i negoziati per ottenere esenzioni per alcuni settori strategici. I dazi sarebbero di base del 10 per cento
L'Unione europea e Washington stanno cercando un'intesa commerciale che potrebbe essere basata sull'applicazione di dazi del 10 per cento sulle merci europee importate negli Stati Uniti. A spiegarlo sono fonti informate dal Commissario europeo al Commercio Maroš Šefčovič.
Si prevede di raggiungere un accordo preliminare entro mercoledì, con attuazione a partire dal 1 agosto: la nuova scadenza fissata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump prima dell'entrata in vigore di dazi più pesanti, in caso di mancata firma dell'accordo, hanno detto le fonti.
Il nodo dei dazi sulle automobili: un passaggio cruciale per l'industria europea
"Gli Stati Uniti non abbandoneranno la scelta, perché è una fonte di reddito", ha dichiarato martedì ai giornalisti l'eurodeputato Bernd Lange (Germania/S&D), presidente della commissione commerciale del Parlamento. Secondo il quale gli aerei e alcuni alcolici saranno esenti (ma non è chiaro se i vini siano inclusi o meno).
Attualmente gli Stati Uniti applicano tariffe del 25 per cento sulle automobili provenienti dall'Ue, del 50 per cento su acciaio e alluminio e del 10 per cento su tutte le altre importazioni. Lange ha indicato che sono in corso trattative per eliminare le tariffe sulle automobili, il che interessa molto l'industria automobilistica europea, a partire da quella tedesca, fortemente esposta rispetto al mercato degli Stati Uniti: "Si stima già che potrebbero essere a rischio fino a 50mila posti di lavoro", ha precisato il parlamentare europeo.
Ancora possibili misure di ritorsione da parte europea
Secondo un diplomatico europeo, la Germania e l'Italia - i maggiori esportatori europei di merci verso gli Stati Uniti, così come l'Irlanda - restano preoccupati per le proposte degli Stati Uniti di non esentare settori chiave come le automobili, l'acciaio e l'alluminio o i prodotti farmaceutici.
Le misure di ritorsione dell'Ue rimangono sul tavolo, ma non sono ancora state finalizzate dalla Commissione: si dovrà eventualmente decidere come e quando adottarle: "Non ci sono piani immediati per fare qualcosa", ha affermato lunedì il portavoce della Commissione Olof Gill.
Un primo elenco di misure che coprono 21 miliardi di euro di prodotti statunitensi è stato sospeso fino al 14 luglio. Un secondo elenco, ridotto dopo le pressioni delle industrie e degli Stati membri dell'Ue da 95 a 72 miliardi di euro di prodotti statunitensi, secondo l'agenzia di stampa francese Afp, deve ancora essere sottoposto all'approvazione finale degli Stati membri.