Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Zelensky: "Faremo qualsiasi cosa pur di portare avanti i colloqui di adesione all'Ue"

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky
Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky Diritti d'autore  AP Photo/Pascal Bastien
Diritti d'autore AP Photo/Pascal Bastien
Di Evelyn Ann-Marie Dom & Jorge Liboreiro
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

La prima ministra danese Mette Frederiksen ha promesso di sostenere l'Ucraina nel suo tentativo di entrare a far parte dell'Unione europea

PUBBLICITÀ

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha dichiarato che Kiev farà "qualsiasi cosa" pur di portare avanti i colloqui di adesione all'Unione europea. "Nessuno può fermare il nostro Paese in questo modo. Da parte nostra, faremo qualsiasi cosa. Abbiamo bisogno del sostegno di tutti gli altri leader", ha spiegato intervenendo alla cerimonia di apertura della presidenza danese dell'Ue ad Aarhus.

Pressione sull'Ungheria affinché elimini il veto sui negoziati

Il capo dello Stato ucraino ha parlato insieme la prima ministra danese Mette Frederiksen, al presidente del Consiglio europeo António Costa e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. La dirigente scandinava ha affermato che sosterrà il processo di adesione di Kiev all'Ue: la Danimarca intende sfruttare il periodo di presidenza del Consiglio dell'Ue per esercitare la "massima pressione" sull'Ungheria affinché elimini il veto posto proprio sui negoziati di adesione.

"L'Ucraina appartiene alla famiglia europea e alla Nato", ha dichiarato Frederiksen, aggiungendo che Copenaghen sta pensando al "modo migliore per andare avanti", senza fornire ulteriori dettagli.

Il presidente dell'Ucraina Volodmyr Zelensky al Castello di Marselisborg in Danimarca
Il presidente dell'Ucraina Volodmyr Zelensky al Castello di Marselisborg in Danimarca AP Photo

La notizia giunge mentre la Russia continua a intensificare i suoi attacchi sul territorio ucraino e gli Stati Uniti hanno deciso di interrompere la fornitura di missili e armi di difesa aerea che avevano già promesso all'Ucraina. A una domanda posta proprio su questo punto, Zelensky ha risposto che parlerà presto con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, senza aggiungere altro.

La prima ministra danese: "Serve un cambiamento di mentalità”

Il presidente ucraino ha invitato poi l'Ue a investire maggiormente nell'industria della difesa di Kiev. Frederiksen ha precisato di sperare in un continuo sostegno militare da parte degli Stati Uniti, ma ha garantito di poter colmare eventuali lacune se necessario.

Parlando in un precedente summit con Ursula von der Leyen, la prima ministra ha sottolineato la necessità di un cambiamento di mentalità.

"Quando consegniamo armi all'Ucraina, invece di considerarle come donazioni, dobbiamo considerarle come una parte del riarmo di noi stessi", ha affermato Frederiksen. "Perché in questo momento è l'esercito ucraino a proteggere l'Europa".

Von der Leyen ha aggiunto che "esistono possibilità finanziarie per sostenere direttamente l'Ucraina", esortando gli Stati membri a fare uso dell'Azione di sicurezza per l'Europa (Safe), un fondo da 150 miliardi di euro introdotto alla fine di maggio che aiuterà a sostenere gli Stati membri che vogliono investire nella difesa. "Gli Stati membri possono attingere a tali capitali e acquistare equipaggiamenti militari per fornirli all'Ucraina, oppure possono prenderli e investirli nell'efficientissima industria della difesa ucraina", ha osservato la presidente dell'organismo esecutivo di Bruxelles.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Roma si prepara alla conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina, Zelensky da Mattarella e dal Papa

Duda a Kiev vede Zelensky e riceve un'onorificenza per il sostegno all'Ucraina

Come è cambiato lo stile di Zelensky: l'abito buono al vertice Nato non è servito all'Ucraina