La decisione arriva in un momento di intensificazione degli attacchi russi, con un record di droni lanciati a giugno. Nel frattempo, la Germania valuta ancora la fornitura dei missili da crociera Taurus, richiesti da Kiev per colpire obiettivi fortificati
Gli Stati Uniti hanno deciso di sospendere l’invio di alcuni missili per la difesa aerea e altre armi promesse all’Ucraina, a causa del timore che le scorte nazionali siano scese a livelli critici.
Le munizioni facevano parte di pacchetti di assistenza militare annunciati nei mesi scorsi per rafforzare le difese di Kiev. Tuttavia, secondo una revisione del Pentagono, alcune delle armi programmate non potranno essere inviate per garantire la prontezza operativa dell’esercito americano.
“Questa decisione è stata presa per dare priorità agli interessi degli Stati Uniti, dopo una valutazione globale del nostro sostegno militare ad altri Paesi”, ha spiegato in una nota la vice portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly. “La forza delle forze armate statunitensi resta indiscussa - basta chiedere all’Iran”, ha aggiunto.
Il dipartimento della Difesa non ha fornito dettagli sugli armamenti coinvolti, ma secondo l’agenzia AP si tratta di sistemi ritenuti troppo scarsi nelle riserve strategiche.
“Le forze armate americane non sono mai state così pronte e capaci”, ha dichiarato il portavoce del dipartimento Sean Parnell, collegando la decisione anche al pacchetto di riforme fiscali e militari attualmente in discussione al Congresso. “L'obiettivo è garantire che le nostre capacità di difesa siano modernizzate e adeguate alle minacce del XXI secolo.”
Momento critico per Kiev
Il congelamento delle forniture arriva mentre la Russia ha intensificato pesantemente gli attacchi contro l’Ucraina. Secondo l’Aeronautica militare ucraina, Mosca ha lanciato 5.438 droni nel solo mese di giugno, un record assoluto, con un incremento di oltre il 25 per cento rispetto ai 4.198 droni registrati a marzo.
In questo contesto, l'interruzione degli aiuti statunitensi potrebbe rappresentare un duro colpo per le capacità difensive ucraine, soprattutto nella protezione dello spazio aereo.
Berlino in bilico: la questione dei missili Taurus
Washington ha sollecitato più volte gli alleati europei a intervenire con ulteriori sistemi di difesa aerea. In Germania, il dibattito è ancora aperto sull’invio dei missili da crociera Taurus, richiesti da Kiev fin dai primi mesi dell’invasione russa.
Martedì, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha dichiarato che la questione è ancora “in esame”, ma ha ribadito che la Germania non diventerà parte attiva del conflitto.
“È sempre stato chiaro che, se fornissimo i Taurus, sarebbero utilizzati esclusivamente da soldati ucraini”, ha detto Merz alla stampa. “Lo stesso principio vale per i missili SCALP e Storm Shadow forniti da Regno Unito e Francia.”
Il Taurus è considerato particolarmente utile per colpire obiettivi fortificati, come bunker o strutture sotterranee, grazie a una testata penetrante programmabile — uno dei motivi principali per cui Kiev insiste sull’importanza di riceverli da Berlino.