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Difesa Ue, i produttori intensificano le attività delle lobby al Parlamento europeo: ci sono anche aziende e deputati italiani

In seguito alla guerra di aggressione della Russia all'Ucraina, l'UE ha spinto gli Stati membri a incrementare le spese per la difesa.
In seguito alla guerra di aggressione della Russia all'Ucraina, l'UE ha spinto gli Stati membri a incrementare le spese per la difesa. Diritti d'autore  Copyright 2023 The Associated Press. All rights reserved
Diritti d'autore Copyright 2023 The Associated Press. All rights reserved
Di Alessio Dell'Anna & Paula Soler
Pubblicato il
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Secondo i nuovi dati di Transparency International, i parlamentari europei stanno subendo una crescente pressione da parte dei lobbisti della difesa. Nell'ultimo anno, i lobbisti del settore hanno organizzato 197 incontri con gli eurodeputati, quasi tre volte quelli della legislatura precedente

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Dall'inizio del nuovo mandato del Parlamento europeo, nel giugno 2024, l'attività di lobbying su questioni legate alla difesa ha subito un'impennata o almeno questo è il quadro dipinto dagli ultimi dati raccolti da Transparency International (Ti) Eu.

Dal giugno 2024 al 17 giugno 2025, i lobbisti, dai gruppi di consulenza alle associazioni di categoria e alle aziende del settore della difesa, hanno organizzato un totale di 197 incontri, un netto aumento rispetto ai soli 78 registrati nell'intero quinquennio precedente.

"La difesa è diventata una priorità per l'Unione europea, il che significa automaticamente che ci sarà un'intensa attività di lobbying su questo tema, sia all'interno della Commissione europea che, sicuramente, all'interno del Parlamento europeo", ha dichiarato a Euronews Raphaël Kergueno, senior Policy officer di Ti.

Eurodeputati tedeschi i più coinvolti dalla lobby della difesa

I deputati tedeschi sono stati i più impegnati nei colloqui sulla difesa nell'ultimo anno, con ben 55 incontri.

La Bulgaria si è piazzata al secondo posto con 19, seguita dalla Spagna con 15, dalla Finlandia con 10, dall'Italia e dalla Danimarca con 9 ciascuna, dalla Repubblica Ceca con 7, e dalla Polonia e dalla Lettonia con 6.

Alcuni gruppi di interesse hanno dimostrato una presenza più forte in Parlamento rispetto ad altri, in alcuni casi grazie a un aumento sostanziale dei loro budget per l'attività di lobbying.

Ad esempio, Rtx, un produttore statunitense di aerospazio e difesa, ha programmato dieci incontri con i membri delle commissioni Industria e Sicurezza e Difesa per discutere del futuro della difesa europea, dell'attuazione della Strategia industriale di difesa europea (Sade) e della costruzione di un forte settore europeo della difesa.

Un altro notevole aumento degli incontri con i responsabili politici dell'Ue in Parlamento proviene dall'Associazione delle industrie aerospaziali, di sicurezza e di difesa d'Europa (Asd), che finora ha tenuto dodici incontri con gli eurodeputati, rispetto ai soli due del precedente mandato.

L'Asd rappresenta 23 associazioni nazionali e 26 grandi aziende europee, tra le quali figurano attori di primo piano come Airbus, Leonardo, Thales e Rheinmetall.

Nel 2023, l'associazione ha impiegato nove lobbisti part-time e ha speso tra i 300mila e i 399.999 euro per le attività di lobbying presso le istituzioni dell'Ue, secondo le ultime cifre disponibili nel Registro per la trasparenza dell'Ue.

Altre grandi aziende del settore della difesa hanno seguito una tendenza simile: Airbus ha tenuto sei riunioni nell'ultimo anno (+4 rispetto al mandato precedente); il produttore di missili paneuropeo Mbda - le cui società madri sono Leonardo e Airbus - ne ha tenute cinque (+5) e Fincantieri quattro (+4).

In seguito alla guerra di aggressione della Russia all'Ucraina, l'Ue ha esortato gli Stati membri a incrementare la spesa per la difesa e a colmare urgentemente le lacune militari critiche.

Anche i piani dell'Ue, come l'Edip (European Defence Industrial Production) e l'iniziativa da 800 miliardi di euro Defence Readiness 2030 mirano a potenziare la produzione europea, creando forti incentivi per queste aziende e associazioni a partecipare maggiormente alla definizione delle politiche di Bruxelles.

L'orientamento del blocco verso la sicurezza e la difesa si riflette anche nei bilanci delle lobby delle principali aziende del settore.

Quali aziende della difesa hanno speso di più nelle lobby Ue

Le sette principali aziende di difesa dell'Ue - Airbus, Leonardo, Thales, Rheinmetall, Naval Group, Saab e Safran - hanno speso collettivamente fino a 5,5 milioni di euro nel 2023, con un aumento del 34 per cento rispetto all'anno precedente.

La sola Airbus ha speso quasi due milioni di euro per influenzare le istituzioni dell'Ue nel 2023, con dodici lobbisti sul libro paga e 85 riunioni di alto livello della commissione tenutesi dal gennaio 2023 a oggi.

Tuttavia, queste cifre potrebbero non raccontare l'intera storia, avverte Transparency International.

"Tutti gli eurodeputati devono pubblicare le loro riunioni di lobby, ma quando non lo fanno, di solito non ci sono sanzioni o conseguenze, quindi dipende dalle regole all'interno del Parlamento europeo per assicurarsi che tutti le seguano e pubblichino queste riunioni", ha sostenuto Kergueno.

Nel settembre 2023, il Parlamento ha aggiornato le sue regole per estendere i requisiti di trasparenza a tutti gli eurodeputati e ai loro assistenti. Ciò significa che devono pubblicare i dettagli di ogni incontro programmato con i lobbisti, il che potrebbe spiegare in parte l'aumento del numero di incontri.

Tuttavia, si crea anche una scappatoia per gli incontri informali.

"È possibile che alcuni incontri con le lobby non vengano resi noti in modo proattivo, ma ciò è dovuto più alle regole applicabili agli eurodeputati che alle aziende stesse", ha dichiarato Kergueno.

90 eurodeputati - per lo più appartenenti al gruppo di estrema destra Europa delle Nazioni Sovrane, agli indipendenti e ai Conservatori e riformisti europei - non hanno ancora dichiarato un solo incontro dall'inizio del loro mandato.

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