Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Iran: pena di morte per chi scambia informazioni con Mossad e individui affiliati a Israele

Giornali pubblicati a Teheran in lingua persiana e inglese
Giornali pubblicati a Teheran in lingua persiana e inglese Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Jeremy Fleming-Jones
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button

Le Guardie Rivoluzionarie hanno rilasciato una dichiarazione in cui avvertono che qualsiasi "scambio di informazioni", compresi i notiziari, che possa andare a vantaggio di Israele sarà punito con la massima pena: la condanna a morte

PUBBLICITÀ

L'organizzazione di intelligence del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (Irgc) iraniano ha emesso un triste avvertimento: "La cooperazione con il Mossad comporterà la massima punizione legale", disponendo di fatto la pena di morte per le comunicazioni che favoriscono gli attacchi di Israele all'Iran.

In una dichiarazione condivisa sul social media Telegram, le guardie rivoluzionarie hanno citato gli articoli 6, 7, 8 e 10 della "Legge sulla lotta alle azioni ostili del regime sionista".

"Qualsiasi forma di cooperazione di intelligence con il Mossad, interazione o scambio di informazioni con individui ufficiali o non ufficiali affiliati al regime sionista, così come qualsiasi attività culturale, mediatica o di propaganda, o assistenza che sostenga, promuova o legittimi il regime sionista, è considerata un reato penale", secondo questi articoli, che aggiungono che i responsabili dovranno affrontare "la massima punizione".

L'impatto della decisione iraniana sui media

Secondo il responsabile del desk persiano di Euronews Babak Kamiar, l'impatto di questa misura sarà quello di costringere i media locali al silenzio.

La pena massima indicata nella sentenza è "sicuramente la pena di morte", per Kamiar. Da questo momento in poi, non sarà più possibile pubblicare nulla, se non elogi per il regime, cosa che, ovviamente, era prevedibile", ha detto il giornalista.

Kamiar ha aggiunto: "Questo includerà anche i media internazionali che hanno corrispondenti in Iran, rendendo il nostro lavoro ancora più difficile, dato che la maggior parte delle nostre informazioni si basava su fonti nazionali".

Sebbene i media statali, semiufficiali e affiliati all'Irgc avessero già mantenuto uno stretto controllo sul flusso di informazioni, la situazione dovrebbe ora peggiorare, secondo il giornalista.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Gli Houthi attaccano Israele: i rischi di allargamento del conflitto

Quali rischi per l'Europa se lo Stretto di Hormuz viene bloccato?

I paesi dell'Ue divisi sugli obiettivi per il clima 2035 e 2040: si cerca una linea per la Cop30