Proteste nei porti di Marsiglia e Genova contro container contenenti componenti militari destinati all'esercito israeliano
Un gruppo di portuali francesi ha avviato mercoledì un blocco nel porto di Marsiglia- Fos contro tre container di componenti militari diretti in Israele. La protesta è prevista anche venerdì pomeriggio a Genova.
Mercoledì, per la prima volta, si sono rifiutati di caricare un container di parti di mitragliatrici prodotte dalla marsigliese Eurolinks su una nave diretta ad Haifa, in Israele. Giovedì lo hanno fatto di nuovo bloccando altri due container che dovevano essere caricati sulla stessa nave.
In un comunicato stampa di giovedì, il sindacato dei portuali e degli scaricatori Cgt del Golfo di Fos ha spiegato che i lavoratori "non vogliono essere complici di massacri e perdite di vite umane". I lavoratori avevano già avvertito mercoledì di non voler "partecipare al genocidio in corso orchestrato dal governo israeliano".
La risposta del ministero della Difesa francese
Secondo il ministero della Difesa francese, la licenza per i componenti militari prevede che essi vengano assemblati solo in Israele e poi riesportati nella loro interezza in Francia e in altri Paesi partner.
Tuttavia, questi blocchi sono stati accolti con favore dai leader della sinistra. Il primo segretario del Partito Socialista (Ps), Olivier Faure, riconfermato al suo incarico poche ore fa, ha dichiarato mercoledì che "l'umanesimo non è in vendita". Il leader di La France Insoumise (Lfi), Jean-Luc Mélenchon, ha chiesto un "embargo immediato sulle armi del genocidio".
I portuali di Genova si uniscono al movimento
Un gruppo di portuali genovesi legati al sindacato Usb ha annunciato che si unirà al movimento bloccando le attività nel porto italiano questo venerdì alle 15. La nave 'Contship Era' della compagnia Zim è attesa al varco di Ponte Etiopia.
L'imbarcazione trasporterebbe 14 tonnellate di componenti per munizioni destinati all’Idf. I lavoratori si dicono “convinti che la lotta al traffico di armi nei porti richieda un'azione”.
La federazione dei servizi pubblici Cgt ha confermato che "i portuali italiani del porto di Genova hanno deciso di unirsi ai portuali francesi".