Vladimir Motin è apparso in collegamento video presso la Central Criminal Court di Londra, dove ha negato la responsabilità per la presunta morte del membro dell'equipaggio filippino Mark Angelo Pernia
Il capitano russo di una nave da carico coinvolta in una collisione fatale con una petroliera statunitense nel Mare del Nord si è dichiarato non colpevole dell'accusa di omicidio colposo davanti a un tribunale britannico.
Vladimir Motin, 59 anni, di San Pietroburgo, è apparso in collegamento video dalla custodia cautelare in un'udienza preliminare presso la Central Criminal Court di Londra. Con l'assistenza di un interprete, ha negato l'omicidio colposo per negligenza grave per la presunta morte di Mark Angelo Pernia, 38 anni, membro filippino dell'equipaggio.
Motin è stato posto in custodia cautelare e la data del processo è prevista per il 12 gennaio.
La dinamica dello scontro tra nave cargo e petroliera nel Mare del Nord
La collisione è avvenuta il 10 marzo scorso, quando la nave da carico Solong, battente bandiera portoghese, che viaggiava a circa 28 km/h, ha urtato la petroliera statunitense Mv Stena Immaculate, ancorata, a circa 19 chilometri dalla costa nordorientale dell'Inghilterra.
La Stena Immaculate trasportava carburante per jet destinato alle forze armate statunitensi. L'impatto ha innescato un incendio che è durato quasi una settimana.
Trentasei membri dell'equipaggio di entrambe le navi sono stati tratti in salvo. Pernia rimane disperso e si presume che sia morto.
Le autorità britanniche hanno dichiarato che non ci sono prove che colleghino l'incidente a una minaccia per la sicurezza nazionale.
Sebbene i timori iniziali di gravi danni ambientali si siano attenuati, migliaia di pellet di plastica, noti come nurdles, provenienti dalla rottura dei container a bordo della Solong sono stati portati a riva lungo la costa orientale dell'Inghilterra.
Gli attivisti avvertono che i nurdles, pur non essendo intrinsecamente tossici, possono rappresentare un pericolo per la fauna selvatica se ingeriti.