Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Le famiglie arcobaleno celebrano la sentenza della Corte costituzionale: "Abbiamo fatto la storia"

Irene Amoruso e Laura Bau' con i figli
Irene Amoruso e Laura Bau' con i figli Diritti d'autore  euronews
Diritti d'autore euronews
Di Davide Raffaele Lobina & Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button

Irene Amoruso e Laura Bau' sono state la prima coppia a ricevere la notifica della Procura di Padova per chiedere la rettifica del cognome dei figli. Dopo due anni la Consulta ha dato loro ragione: chi nasce in Italia da due donne grazie alla Pma ha diritto a essere riconosciuto figlio di entrambe

PUBBLICITÀ

"All’inizio non ci volevo credere. Pensavo fosse una fake news. Poi sono scoppiata in pianto in ufficio".  

Questa è stata la reazione di Irene Amoruso, mamma di Alessandra e Davide, insieme a Laura Bau', alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita (Pma) legittimamente praticata all’estero.

Un pianto liberatorio quello di Amoruso, che mette fine a quasi due anni di stress psicologico per lei e la sua compagna. "Abbiamo dovuto convivere con una situazione stressante e ansiogena. Ma almeno abbiamo cercato di lasciare fuori dal  turbine i nostri bambini", racconta.

Amoruso e Bau' erano state la prima coppia, nel 2023, a ricevere una notifica da parte della Procura di Padova che chiedeva la rettifica del cognome della loro figlia Alessandra, poiché nell’atto di nascita poteva essere riconosciuto solo quello della madre biologica.

Le due donne hanno concepito e portato in grembo ciascuno dei loro figli a distanza di pochi mesi l'uno dall'altra. "Parliamo di mamma di pancia e di mamma di cuore, è così che abbiamo sempre spiegato le cose ai bambini", aveva confidato Amoruso durante un’intervista nel giugno del 2023. In linguaggio giuridico, si parla di madre biologica e madre intenzionale.

"Penso che un bambino potrebbe essere molto turbato dal fatto che lo Stato abbia agito contro di lui per espellere una parte della famiglia", aveva spiegato Bau'. "Quello che vogliono fare è eliminare la madre non biologica e di conseguenza cambiare anche il cognome della bambina, perché attualmente Alessandra porta i cognomi di entrambe le madri. Ufficialmente, il fratello e Irene non faranno più parte della stessa famiglia". Qualche settimana più tardi avevano ricevuto la stessa notifica per il figlio.

Una lenta trafila giuridica fino alla sentenza della Consulta

Alcuni comuni italiani, tra cui quello di Padova, dal 2017 avevano deciso di registrare, in assenza di una legge in proposito, entrambe le mamme nei certificati di nascita di bambini nati da coppie lesbiche tramite Pma all’estero.

Nel 2023, il governo Meloni tramite una circolare del ministero dell'interno ha intimato ai sindaci di interrompere il riconoscimento e le registrazioni all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali. La Procura di Padova aveva dunque impugnato i 38 certificati di nascita registrati dal comune.

La rettifica del cognome di Alessandra e Davide non è però mai stata applicata poiché il Tribunale di Padova a febbraio 2024 aveva dichiarato inammissibili i ricorsi della Procura per ragioni procedurali.

Il ministero dell'Interno aveva allora impugnato la decisione innanzi alla corte d'appello di Venezia che aveva sospeso il giudizio in attesa di un pronunciamento della Corte Costituzionale.

La sentenza della Corte Costituzionale

La Consulta ha sancito che "il mancato riconoscimento fin dalla nascita dello stato di figlio di entrambi i genitori lede il diritto all’identità personale del minore. Ne pregiudica l’effettività del suo «diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori" e il suo "diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale".

Inoltre, la Corte sostiene che nessuno dei due genitori, e in particolare la madre intenzionale possa sottrarsi alla responsabilità che deriva dall’impegno comune assunto nel momento in cui si è deciso di ricorrere alla Pma e di diventare dunque genitore.

Per i legali di Famiglie Arcobaleno, l’associazione che riunisce i genitori omosessuali, i casi sospesi "possono andare solo bene per le famiglie coinvolte".

L’associazione conferma che le famiglie coinvolte "sono colme di gioia e soddisfazione, non solo perché i nostri figli sono al sicuro ma anche perché abbiamo fatto la storia". Per effetto della sentenza infatti, una volta pubblicata in gazzetta ufficiale, i comuni italiani dovranno registrare la madre intenzionale negli atti di nascita dei bambini nati tramite Pma all’estero.

"Felicità! Non è soltanto la nostra battaglia… è quella per i diritti di tuttə"
Irene Amoruso

"Felicità! Non è soltanto la nostra battaglia… è quella per i diritti di tuttə", aggiunge Irene.

L’accesso alla fecondazione assistita per le donne single resta vietato

Le Famiglie Arcobaleno sono pronte a "rimettere in circolo la moltissima forza" che le ha portate a "questa prima vittoria" per raggiungere altri obiettivi, tra cui il riconoscimento alla nascita dei figli e delle figlie di due papà o l'accesso alla Pma in Italia per le coppie di donne e per donne single.

Riguardo questo ultimo obiettivo però, un'altra sentenza emessa lo stesso giorno dalla Corte Costituzionale italiana ha confermato il divieto per le donne single di avere figli con la fecondazione assistita.

Ma al contempo ha mostrato un’apertura sulla sua possibile rimozione. Non vi sarebbero "ostacoli costituzionali" all'estensione del diritto a ricorrere alla fecondazione assistita anche alle persone single ma spetta al parlamento legiferare in tal senso.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Corte costituzionale: madre non biologica in un'unione omosessuale ha diritto al congedo di paternità

Difesa, Ue-India verso un accordo: interessi comuni e forniture al centro dei negoziati

I paesi dell'Ue divisi sugli obiettivi per il clima 2035 e 2040: si cerca una linea per la Cop30