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Italia, sentenza della Consulta: entrambe le madri possono riconoscere il figlio alla nascita

Persone avvolte in bandiere arcobaleno prendono parte alla parata dell'orgoglio LGBTQ+ a Roma, 10 giugno 2023
Persone avvolte in bandiere arcobaleno prendono parte alla parata dell'orgoglio LGBTQ+ a Roma, 10 giugno 2023 Diritti d'autore  Cecilia Fabiano/LaPresse
Diritti d'autore Cecilia Fabiano/LaPresse
Di Euronews
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Il riconoscimento dello stato di figlio verrà esteso fin dalla nascita anche al nato in Italia da donna che ha fatto ricorso a tecniche di Pma all’estero con il consenso della madre intenzionale

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La Corte Costituzionale ha stabilito che i bambini nati in Italia grazie alla procreazione medicalmente assistita (Pma) effettuata all’estero hanno diritto a essere riconosciuti come figli di entrambe le madri e possono essere iscritti all’anagrafe con questo status.

Con la sentenza numero 68, depositata giovedì, la Consulta ha dichiarato incostituzionale la parte dell’articolo 8 della legge 40 del 2004 che non riconosce come madre la donna che, pur non avendo partorito, ha prestato il consenso alla pratica di Pma all’estero ed è impegnata nella responsabilità genitoriale.

La Corte ha precisato che il divieto di riconoscere lo stato di figlio anche alla cosiddetta “madre intenzionale” viola gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione. In particolare, questa limitazione danneggia l’identità personale del minore, nega un riconoscimento giuridico stabile sin dalla nascita e contrasta con il principio di uguaglianza, senza giustificazioni costituzionali valide.

Le questioni sollevate dal Tribunale di Lucca

La decisione arriva in risposta alle questioni sollevate dal Tribunale di Lucca, che aveva messo in discussione la legittimità costituzionale della norma.

Secondo la Corte, l’impedimento attuale non tutela il miglior interesse del minore, che deve poter godere fin dalla nascita dei diritti derivanti dalla responsabilità genitoriale di entrambe le madri, sia biologica che intenzionale.

La Consulta sottolinea come il legame genitoriale derivi dall’impegno condiviso della coppia che decide di ricorrere alla Pma, dovere dal quale nessuno dei due genitori può sottrarsi.

Infine, viene evidenziato che il mancato riconoscimento fin dalla nascita compromette il diritto del minore a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori, a ricevere cura, educazione e assistenza morale, nonché a conservare legami significativi con i rispettivi parenti.

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