Il governo ungherese propone una legge che penalizza Ong e giornali indipendenti finanziati dall'estero. Critiche su violazioni della libertà di espressione e norme Ue
Secondo una proposta avanzata da János Halász, deputato del partito di governo Fidesz, l’Ufficio per la protezione della sovranità potrà classificare come “minacce alla sovranità” le organizzazioni sostenute da finanziamenti esteri, tra cui Ong e giornali indipendenti.
L’inserimento in un elenco governativo comporterà gravi restrizioni, tra cui il divieto di ricevere l’1 per cento delle donazioni sull’imposta sul reddito e l’obbligo per ogni donatore di dichiarare la provenienza interna dei fondi.
Multe e controlli per chi viola la norma
Le organizzazioni coinvolte saranno soggette a sanzioni fino a venticinque volte l’importo ricevuto da fonti estere. Il disegno di legge prevede inoltre che qualsiasi somma proveniente dall’estero, incluse le sovvenzioni europee, possa essere considerata una potenziale minaccia alla sovranità nazionale. L’Ufficio potrà ispezionare le sedi delle Ong, analizzare documenti, duplicare file e, se necessario, richiedere l’intervento della polizia.
Secondo il testo, tra gli elementi da tutelare rientrano la visione del Paese come stato democratico basato sul diritto, l’identità costituzionale, la cultura cristiana, la centralità della famiglia e del sesso biologico, oltre alla responsabilità verso gli ungheresi all’estero.
Qualsiasi attività che “ritrae l’Ungheria in una luce negativa” o influenza il dibattito democratico può essere interpretata come violazione della sovranità.
Scontro con l’Unione europea e libertà fondamentali
Il provvedimento affonda le radici nella Legge per la protezione della sovranità, approvata nel dicembre 2023, che ha già portato Bruxelles ad avviare una procedura di infrazione contro l’Ungheria. La Commissione europea ritiene infatti che la normativa violi il diritto alla libertà di espressione, di associazione e la protezione dei dati personali, pilastri fondamentali dell’ordinamento giuridico comunitario.
Interpellate da Euronews, diverse Ong ungheresi hanno preferito non commentare singolarmente, annunciando una risposta collettiva nei prossimi giorni. Intanto, il dibattito resta acceso sia sul fronte interno che a livello europeo, tra chi difende la sovranità nazionale e chi teme una nuova stretta sulle libertà democratiche.