Un gruppo di 21 studenti, che ha iniziato il mese scorso un'ultramaratona da Novi Sad, in Serbia, è arrivato alla meta. I manifestanti vogliono parlare con commissari ed eurodeputati a Bruxelles sul caso del crollo della pensilina alla stazione che causò 16 morti lo scorso novembre
Un'ultramaratona di quasi 2mila chilometri, intrapresa da una ventina di studenti serbi in protesta per il caso della pensilina ceduta alla stazione di Novi Sad, ha raggiunto lunedì Bruxelles per sensibilizzare gli eurodeputati sulla vicenda.
La corsa, intitolata "Dal mio villaggio a Bruxelles", è iniziata il 25 aprile a Novi Sad e ha coperto precisamente 1.993 chilometri.
Era prevista la partecipazione di 16 studenti, il numero esatto delle vittime del tragico crollo della pensilina di cemento nello scalo ferroviario serbo. In seguito è stato ampliato a 21 studenti.
Il viaggio è stato organizzato in forma di staffetta, con ogni studente che ha percorso 15 chilometri al giorno, fino a raggiungere la destinazione finale.
"Grazie mille, questo è il 1.933° chilometro. Siete davvero incredibili, gente. Prima di tutto, voi venti - non avete idea di quanto vi amo", ha detto Maja, una partecipante all'ultramaratona.
"Tutti voi qui, grazie, grazie mille. Non avete idea di quanta forza ed energia ci date e di quanto siete importanti per noi", ha aggiunto la studentessa serba.
A Bruxelles, oltre a incontrare gli eurodeputati, i giovani serbi vedranno la commissaria europeo per l'Allargamento, Martha Kos, e il commissario per la Gioventù, Glenn Micallef.
Il 1° novembre del 2024, un'enorme tettoia di cemento è crollata nella città di Novi Sad, causando inizialmente la morte di 14 persone. Due dei feriti sono poi deceduti, portando il bilancio totale a 16 vittime.
Poco dopo sono scoppiate le proteste, in gran parte guidate dagli studenti, che hanno chiesto al governo di assumersi la responsabilità dell'incidente e le dimissioni di massa dei funzionari.
Molti in Serbia hanno attribuito l'incidente alla corruzione dilagante del governo, alla negligenza e alla mancanza di rispetto delle norme di sicurezza delle costruzioni.