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Bruxelles propone di utilizzare i fondi di coesione europei per finanziare la difesa

Kaja Kallas e Andrius Kubilius durante una conferenza stampa sul piano REARM Europe a Bruxelles, il 19 marzo 2025.
Kaja Kallas e Andrius Kubilius durante una conferenza stampa sul piano REARM Europe a Bruxelles, il 19 marzo 2025. Diritti d'autore  Virginia Mayo/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Virginia Mayo/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Amandine Hess
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La Commissione europea propone di reindirizzare parte dei fondi di coesione, che mirano a ridurre le disparità regionali tra i 27 Stati membri, verso la difesa. Ma la proposta incontra l'opposizione dei Verdi al Parlamento europeo

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Di fronte al disimpegno statunitense e alla guerra in Ucraina, l'Ue è alla ricerca di fondi per la difesa. La Commissione europea propone quindi di reindirizzare parte dei fondi di coesione verso questa nuova priorità, ma i Verdi al Parlamento europeo sono assolutamente contrari a questa possibilità.

"I fondi che abbiamo nei programmi di coesione sono destinati alle sfide economiche e alle divisioni sociali", ha dichiarato a Euronews Rasmus Andresen, eurodeputato tedesco del gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea.

"Dobbiamo investire nella sicurezza, sì, ma dobbiamo farlo con nuovi fondi e non riciclando parte dei fondi di coesione come propone la Commissione".

Introdotti nel 1994, i fondi di coesione sono utilizzati in particolare per finanziare progetti ambientali e reti transeuropee negli Stati membri con il più basso reddito nazionale lordo pro capite.

Rappresentano un'entrata di 392 miliardi di euro, pari a un terzo del bilancio europeo per il periodo 2021-2027, ma solo il 7 per cento è stato effettivamente speso e il 30 per cento programmato. Il motivo è che le autorità avrebbero prima utilizzato altri programmi, come il piano NextGenerationEU, che mira ad aiutare le economie a riprendersi dalla pandemia Covid-19.

L'eurodeputato bulgaro Andrey Novakov del Ppe ha descriveritto la politica di coesione come "la bella addormentata" durante un dibattito al Parlamento europeo all'inizio di aprile.

Fondi di coesione: uso civile e militare

Attualmente questi fondi non possono essere utilizzati per finanziare eserciti o acquistare attrezzature militari, ma possono essere utilizzati per finanziare prodotti a uso sia civile che militare, come droni o macchinari.

"Come regola generale, i fondi della politica di coesione non dovrebbero essere utilizzati per sostenere la difesa, dato che si tratta del più grande fondo che garantisce pari opportunità di sviluppo alle regioni europee. Ci sono però delle eccezioni, perché stiamo parlando di investimenti a duplice uso che possono essere finanziati anche dalla politica di coesione", afferma Jacek Protas, eurodeputato polacco del Ppe.

La politica di coesione dovrebbe quindi consentire di finanziare "il rafforzamento dei ponti e delle strade di accesso ai confini con la Russia, l'Ucraina e la Bielorussia", di "costruire rifugi sotto gli edifici pubblici" o di "preparare gli ospedali per un eventuale conflitto armato", ha spiegato.

"Parliamo di investimenti che servono quotidianamente alla popolazione locale e che, in tempo di guerra, possono essere utilizzati anche per la difesa", ha aggiunto.

Politica di coesione e margini di manovra

Mentre alcune autorità nazionali e locali temono che i fondi di coesione vengano centralizzati, la risposta della Commissione europea è che vuole dare ai Paesi che desiderano finanziare la propria difesa un maggiore margine di manovra.

"Molti dei luoghi più poveri dell'Ue sono anche quelli in cui la minaccia russa è maggiore. Quindi non è necessariamente un danno per la lotta contro la disuguaglianza europea", ha dichiarato a Euronews Garvan Walshe, ricercatore associato presso il Wilfried Martens Center for European Studies, un think tank del Partito popolare europeo.

"Se si investe nella modernizzazione dell'industria in Bulgaria e Romania, si investe ancora nella coesione dell'Ue", ha aggiunto.

Ma gli ostacoli rimangono. Ad esempio, il 37 per cento dei fondi di coesione deve essere destinato a progetti legati al clima.

"Se si isolano le caserme militari, questo probabilmente vale per il raggiungimento degli obiettivi climatici. Queste cose non sono completamente esclusive", sostiene Garvan Walshe, prima di sottolineare ironicamente che "nessuno qui sta parlando di carri armati elettrici".

Oltre alla difesa, la Commissione europea propone di destinare questi fondi anche alla decarbonizzazione, agli alloggi, all'acqua e all'energia.

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