Il leader della Cdu, Friedrich Merz, ha escluso una coalizione con il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), arrivato secondo alle elezioni di domenica
Il Partito cristiano-democratico (Cdu) e il Partito socialdemocratico (Spd) hanno dato il via a Berlino ai colloqui per valutare la possibilità di formare un governo di coalizione.
Le interlocuzioni iniziate venerdì nella capitale della Germania arrivano a meno di una settimana dalle elezioni di domenica 23 febbraio.
Friedrich Merz, leader di centrodestra della Cdu, il partito che - insieme ai suoi alleati bavaresi, l'Unione Cristiano-Sociale (Csu) - ha ottenuto il maggior numero di voti, diventerà probabilmente il prossimo cancelliere del Paese.
Tuttavia, Merz, che ha dichiarato di voler formare un governo entro Pasqua, dovrà necessariamente formare una coalizione, dato che non ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi al Bundestag, il parlamento tedesco. Un percorso non privo di sfide.
Le politiche migratorie e il freno al debito saranno al centro delle trattative
La Cdu, come gli altri partiti eletti al Bundestag, ha escluso la collaborazione con il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), arrivato secondo.
Ciò aumenta le probabilità di vedere una coalizione tra la Cdu e l'Spd di del cancelliere uscente Olaf Scholz, terza forza in campo a seguito del disastroso risultato elettorale.
Le divergenze tra i due partiti sono numerose, con politiche migratorie, riforme del welfare e freno al debito tra i temi più caldi.
Mentre la Cdu vuole respingere i richiedenti asilo alla frontiera, la Spd ritiene che ciò sia incompatibile con le leggi tedesche e dell'Ue.
Per quanto riguarda il sistema di welfare, la Cdu ha promesso di metterci mano e modificarlo. Tuttavia, il cancelliere uscente Scholz ha affermato che si tratterebbe solo di un esercizio di rebranding, poiché l'attuale sistema non sarà completamente abolito.
Il freno al debito, un tema che ha contribuito alla rottura dell'ultima coalizione di governo a novembre, è un'altra area di scontro.
I socialdemocratici ritengono che sia necessaria una seria riforma, soprattutto in un momento in cui la Germania è sotto pressione da parte degli Stati Uniti per aumentare le spese militari e di difesa. I cristiano-democratici, al contrario, sostengono che sia meglio mantenere le cose come stanno e creare un fondo separato per le spese di difesa.
Entrambi i partiti sono intenzionati a recuperare i consensi persi domenica a favore dell'estrema destra, con AfD che si è guadagnata i voti di circa un milione di ex elettori della Cdu e di 700mila ex sostenitori della Spd.