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Siria, l'Ue revoca le sanzioni su energia e trasporti e parte di quelle finanziarie

Siriani sventolano bandiere siriane "rivoluzionarie" durante una manifestazione celebrativa dopo la prima preghiera del venerdì dalla cacciata di Bashar Assad, nella piazza centrale di Damasco, in Siria.
Siriani sventolano bandiere siriane "rivoluzionarie" durante una manifestazione celebrativa dopo la prima preghiera del venerdì dalla cacciata di Bashar Assad, nella piazza centrale di Damasco, in Siria. Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Paula Soler
Pubblicato il
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Il Consiglio Ue ha deciso lunedì di revocare una serie di sanzioni imposte al regime di Damasco dopo la repressione delle manifestazioni di piazza nel 2011, che portarono alla guerra civile. L'obiettivo è liberare risorse per la ricostruzione del Paese

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I ministri degli Esteri dell'Ue hanno deciso lunedì di sospendere una serie di sanzioni contro la Siria, per aiutare la ripresa economica e la ricostruzione del Paese dopo quasi 14 anni di guerra civile.

Il Consiglio ha deciso di rimuovere cinque entità finanziarie dall'elenco dei soggetti colpiti dal congelamento di fondi (Industrial Bank, Popular Credit Bank, Saving Bank, Agricultural Cooperative Bank e Syrian Arab Airlines) e di consentire di mettere a disposizione della Banca centrale della Siria le risorse economiche bloccate.

L'Ue ha inoltre introdotto deroghe al divieto di transazioni tra le banche siriane e le istituzioni finanziarie dell'Ue, a fini umanitari e di ricostruzione, e ha sospeso le restrizioni applicate su petrolio, gas, elettricità e trasporti.

Il blocco monitorerà la situazione del Paese per garantire che l'allentamento della sanzioni dia i risultati sperati. "Se tutto dovesse andare per il verso giusto, allora siamo anche pronti a interrompere le sanzioni", ha detto l'Alta rappresentate per la Politica estera e di sicurezza, Kaja Kallas.

"Qualsiasi tipo di governo deve tenere conto di tutti i diversi gruppi presenti in Siria", ha dichiarato Kallas.

Siria, quali sanzioni sono state imposte dall'Ue alla Siria e quando

La maggior parte delle sanzioni dell'Ue è stata imposta in seguito alla violenta repressione dei manifestanti siriani da parte dell'allora presidente Bashar al-Assad a partire dal 2011.

Le misure variano da ampie restrizioni al commercio, a bando alle transazioni finanziarie alle sanzioni in settori chiave per l'economia siriana come l'energia e i trasporti. Il costo per i rapporti economici tra Ue e Siria è stata pari a 396 milioni di euro solo nel 2023.

Il regime di Bashar al-Assad è stato rovesciato nel dicembre dello scorso anno dal gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts), che da allora chiede la revoca delle sanzioni internazionali per aiutare l'economia del Paese devastato dalla guerra.

Il nuovo esecutivo di Damasco ha chiesto anche di rimuovere l'Hts e il suo leader Ahmed al-Sharaa dalle liste del terrorismo, ma il Consiglio Ue ha deciso di ancora di mantenere tali provvedimenti al parti dei divieti sul traffico di armi, sui beni a doppio uso militare e civile e sul traffico di uno stupefacente che ha finanziato negli ultimi anni il potere di al-Assad.

La lista nera dell'Ue, rinnovata a novembre, comprende 318 persone e 86 entità che sono soggetti al congelamento dei beni e al divieto di viaggiare.

Qual è la situazione umanitaria in Siria

Oltre il 90 per cento dei siriani vive al di sotto della soglia di povertà e almeno 16,5 milioni di persone dipendono da una qualche forma di assistenza umanitaria per soddisfare le proprie necessità di base, secondo un rapporto dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha).

La scorsa settimana, Human Rights Watch (Hrw) ha avvertito che le ampie sanzioni dell'Ue, degli Stati Uniti e del Regno Unito sulla Siria stanno ostacolando la ripresa economica del Paese e impediscono a milioni di siriani di accedere a servizi essenziali come elettricità, assistenza sanitaria, acqua e istruzione.

"Piuttosto che usare ampie sanzioni settoriali come leva per mutare gli obiettivi politici, i governi occidentali dovrebbero riconoscere il loro danno diretto ai civili e adottare misure significative per eliminare le restrizioni che impediscono l'accesso ai diritti fondamentali", ha dichiarato Hiba Zayadin, ricercatrice senior sulla Siria di Hrw.

"Un approccio frammentario di esenzioni temporanee e deroghe limitate non è sufficiente. Le sanzioni che danneggiano i civili dovrebbero essere immediatamente revocate", ha aggiunto Zayadin.

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