Le due mozioni di censura presentate da LFi in seguito al ricorso da parte del governo all'articolo 49, comma 3 della Costituzione francese (che permette di aggirare il voto parlamentare) non dovrebbero essere votate dai deputati socialisti e di estrema destra
Le giornate che erano state definite "cruciali" per il governo francese guidato da François Bayrou, per ora non sembrano essere negative per l'esponente centrista.
Due mozioni di censura sono state infatti presentate dal gruppo di opposizione de La France Insoumise. Tuttavia, il Partito socialista ha fatto sapere lunedì di volersi astenere, precisando di avere deciso di non votare a favore all'unanimità.
Due mozioni di censura presentate da La France Insoumise
Le due iniziative parlamentari sono state presentate in risposta alla decisione del primo ministro di ricorrere per due volte all'articolo 49 comma 3 della Costituzione francese, che consente di fare approvare dei provvedimenti di particolare importanza aggirando, di fatto, il voto parlamentare.
Così, sono passate la legge di bilancio e quella sulla riforma della Sécurité sociale (l'insieme della previdenza e della sanità pubblica transalpine).
Martedì la decisione del Ps è stata seguita dall'annuncio del Rassemblement National (il gruppo più numeroso dell'Assemblea nazionale con 124 deputati).
Il leader dell'estrema destra Jordan Bardella ha dichiarato all'emittente Europe 1-CNews che il suo partito ritiene prioritario "evitare una fase di incertezza". Lasciando intendere che non voterà a favore della censura contro Bayrou (la cui votazione è prevista per mercoledì 5 febbraio).
I socialisti si asterranno "per spirito di responsabilità"
Se, da parte loro, i socialisti - che in questo modo di fatto rompono l'unità a sinistra del Nuovo Fronte Popolare - hanno spiegato di non voler appoggiare le mozioni per "spirito di responsabilità", il presidente del partito di Marine Le Pen ha spiegato di essersi chiesto se "i francesi trarrebbero beneficio da una nuova censura" contro il governo.
Secondo Bardella, "nella fase attuale, che potrebbe cambiare domani, i francesi non trarrebbero beneficio da una nuova instabilità che potrebbe avere conseguenze più gravi per l'economia rispetto alla precedente censura (quella che ha fatto cadere il governo di Michel Barnier, ndr)".
Allo stesso tempo, il leader del gruppo Patrioti per l'Europa al Parlamento europeo si è affrettato a criticare "una legge di bilancio estremamente negativa per la nazione, per il potere d'acquisto dei nostri connazionali e per l'attività economica del nostro Paese".
"Abbiamo lottato contro il provvedimento, siamo all'opposizione e per definizione contrari a questo bilancio presentato dal governo di Bayrou. Tuttavia, nelle ultime settimane abbiamo ottenuto alcune vittorie innegabili. Non ci sarà il delisting dei farmaci, il prezzo dell'elettricità è stato ridotto del 15 per cento, il 1 gennaio, per 24 milioni di famiglie e le pensioni sono state reindicizzate", ha detto Bardella.
Ciò nonostante, Bayrou incasserà probabilmente la vittoria: riuscirà a non affondare, almeno per ora, pur dovendo continuare a navigare in un mare in tempesta.