Più di 60 migranti sono annegati tentando la traversata verso le isole Canarie. La conferma dal governo del Mali
Più di 60 migranti hanno perso la vita giovedì 26 dicembre nel tentativo di raggiungere le Isole Canarie, in Spagna, a bordo di un'imbarcazione che si è rovesciata. A confermarlo è stato il ministro della diaspora del Mali: in un comunicato, Mossa Ag Attaher ha specificato che solamente undici passeggeri sono certamente sopravvissuti, su un totale di 80 che viaggiavano a bordo del natante.
Molte delle vittime erano giovani
Tra le vittime, 25 sono state identificate come cittadini maliani (nove loro connazionali sono stati tratti invece in salvo): "Venticinque giovani sono stati purtroppo formalmente identificati tra le vittime", ha dichiarato il ministro.
La rotta migratoria atlantica verso le Canarie è considerata una delle più pericolose al mondo. Situato più vicino all'Africa che alla Spagna continentale, l'arcipelago è considerato però un trampolino per raggiungere l'Europa continentale. Così, sono numerosi i migranti che tentano la traversata: molti di loro provengono dal Senegal e dalla Mauritania, oltreché dallo stesso Mali. La loro speranza: riuscire a trovare condizioni di vita migliori, ma anche lasciarsi alle spalle violenze e caos politico.
Un gruppo arrivava dallo stesso villaggio del Mali
Alcune delle vittime maliane del naufragio arrivavano in particolare dalla regione di Kayes, nel Mali occidentale, secondo il consigliere del ministero Doulaye Keita: "Tra i 25 maliani morti, ce ne sono otto del mio comune", ha dichiarato Mamadou Siby, sindaco di Marena.
Siby ha precisato all'agenzia AP che le persone decedute avevano lasciato la loro comunità sette mesi fa per lavorare nell'industria edile della Mauritania: "Purtroppo erano in contatto con i loro amici in Europa e in America, che li hanno incoraggiati a raggiungerli in questi Paesi. Nella maggior parte dei casi, hanno intrapreso il pericoloso viaggio senza nemmeno informare le loro famiglie".