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Ue, lo spostamento a destra dell'Europa nel 2024

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen posa con il Presidente del PPE Manfred Weber presso la sede del PPE a Bruxelles, domenica 9 giugno 2024.
La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen posa con il Presidente del PPE Manfred Weber presso la sede del PPE a Bruxelles, domenica 9 giugno 2024. Diritti d'autore  Geert Vanden Wijngaert/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Geert Vanden Wijngaert/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Di Gregoire Lory & Amandine Hess
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Nel 2024 le elezioni europee e quelle in diversi Paesi membri hanno spostato il panorama politico verso la destra e l'estrema destra. E il 2025 si aprirà con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e il voto in Germania, che dovrebbe sancire la fine della maggioranza di centrosinistra

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Al bivio elettorale del 2024, l'Europa ha chiaramente scelto la direzione. Le elezioni europee, così come i voti in Fracia, Portogallo, Belgio e Austria, hanno visto l'asse della politica spostarsi verso la destra e l'estrema destra.

"In generale, stiamo assistendo a una grande popolarità della destra nell'elettorato, che può essere spiegata dal malcontento espresso da un certo numero di cittadini che sentono di essere stati abbandonati al loro destino", ha dichiarato a Euronews Pascal Delwit, professore di scienze politiche presso l'Université libre de Bruxelles (Ulb).

Cosa nutre la destra: la frustrazione popolare per migranti ed economia

Gli elettori ritengono inoltre che "i flussi migratori siano ormai troppo elevati e uno dei motivi per i quali i salari restano troppo bassi", aggiunge Delwit.

Per il professore, non si tratta di un fenomeno ciclico, ma di un'ondata politica che si osserva dall'inizio del secolo: "È un movimento che dura ormai da quasi vent'anni, ci saranno sempre delle eccezioni, ma tende verso l'alto e a diventare sempre più marcato, con partiti di destra più radicali al governo o che sostengono certi esecutivi".

Le elezioni 2024 hanno confermato la virata a destra dell'Ue

Il Partito Popolare Europeo (Ppe) di centrodestra ha fatto breccia alle elezioni europee del giugno 2024, conquistando 188 dei 720 seggi del Parlamento europeo. Dietro si sono piazzati i Socialdemocratici (S&D) e i partiti poi confluiti nel gruppo Patrioti per l'Europa, che hanno ottenuto rispettivamente 136 e 84 seggi.

Lo spettro politico si è spostato: la maggioranza degli eurodeputati siede ora a destra dell'emiciclo all'interno del Ppe, del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr), di quello dei Patrioti per l'Europa e in un'altra neonata formazione, l'Europa delle Nazioni Sovrane.

Il "cordone sanitario" per impedire all'estrema destra di governare è venuto meno. In assenza di una maggioranza politica unica nel Parlamento europeo, il Ppe può ora giocare diverse partite, alleandosi a secondo degli interessi con i socialdemocratici, i liberali e i partiti della destra radicale.

Anche l'esecutivo europeo, insediatosi il 1° dicembre, pende a destra: 12 dei 27 commissari europei sono affiliati al Ppe, tra cui la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Dove ha vinto la destra europea nel 2024

Oltre alle elezioni europee, la destra e l'estrema destra hanno vinto diverse elezioni nazionali. In Austria, Herbert Kickl (FpÖ) è arrivato primo alle elezioni parlamentari di settembre con il 29 per cento dei voti, il miglior risultato per l'estrema destra in questo Paese dalla fine della Seconda guerra mondiale.

In Belgio, il partito conservatore fiammingo N-Va è arrivato primo alle elezioni parlamentari di giugno, seguito dal partito fiammingo di estrema destra Vlaams Belang. Sei mesi dopo, i negoziati non hanno ancora portato alla formazione di un governo federale.

Anche il parlamento portoghese ha cambiato maggioranza dopo la vittoria alle elezioni parlamentari di marzo della coalizione di centrodestra Alleanza Democratica guidata da Luis Montenegro.

In Francia, il Rassemblement national (Rn) ha vinto le elezioni europee con oltre il 31 per cento dei voti per poi imporsi anche al primo turno delle elezioni parlamentari anticipate, con oltre il 29 per cento. Tuttavia, il Fronte Repubblicano, unendo i voti del blocco di sinistra Nuovo Fronte Popolare (Nfp) e dei centristi allineati al presidente Macron, ha infine impedito al partito di destra di Le Pen e Bardella di prendere il potere al secondo turno.

In Romania, la sinistra ha vinto le elezioni parlamentari ma alle presidenziali di quest'autunno ha vinto il candidato nazionalista e filorusso Călin Georgescu per quanto il voto sia stato annullato dalla Corte costituzionale per irregolarità.

Tutti gli occhi sono ora puntati sulla Germania, dove il crollo della coalizione di centrosinistra del cancelliere tedesco Olaf Scholz porterà a elezioni anticipate a fine di febbraio.

La vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti fa parte della stessa dinamica, anche se ci sono differenze su entrambe le sponde dell'Atlantico per spiegare questa tendenza.

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