I contratti scritti obbligatori e un nuovo meccanismo di mediazione sono tra le misure proposte dalla Commissione per affrontare gli squilibri di lunga data tra agricoltori e acquirenti di prodotti primari
L'esecutivo dell'Ue ha presentato martedì delle misure per rafforzare il potere contrattuale degli agricoltori lungo la catena di approvvigionamento alimentare, cercando di uniformare il potere contrattuale tra agricoltori e grandi acquirenti.
L'iniziativa della Commissione fa parte di uno sforzo più ampio per garantire che gli agricoltori ricevano un compenso equo e non siano più costretti a vendere prodotti al di sotto dei costi di produzione.
"Gli agricoltori devono avere una posizione di contrattazione più forte nei confronti di chi fa i prezzi. Il vostro duro lavoro merita di essere ricompensato", ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in un messaggio video.
Le regole scritte
Le proposte riflettono le raccomandazioni del Dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura dell'Ue, indetto dalla von der Leyen per rispondere alle preoccupazioni sollevate durante le recenti proteste degli agricoltori.
Le misure proposte includono l'obbligo di contratti scritti, con i quali gli acquirenti sono tenuti a delineare chiaramente termini come il prezzo, la quantità e i tempi di consegna, riflettendo le condizioni di mercato e le fluttuazioni dei costi.
"Se un agricoltore ha un contratto scritto, sa esattamente cosa può aspettarsi", ha dichiarato il commissario europeo per l'agricoltura Christophe Hansen.
Il lussemburghese ha affermato che questo nuovo requisito non aggiungerà inutile burocrazia agli agricoltori, che sono già molto oberati.
"Non deve essere un contratto di dieci pagine. Ma si ha la prova scritta che si è concordato un tempo, un prezzo e una quantità", ha spiegato.
L'adesione alle organizzazioni agricole
Le nuove regole mirano a responsabilizzare gli agricoltori incoraggiandoli ad aderire alle organizzazioni di produttori, rafforzando il loro potere negoziale con i clienti che utilizzano i loro prodotti.
Inoltre, gli Stati membri dovranno istituire meccanismi di mediazione obbligatori per risolvere le controversie tra agricoltori e acquirenti.
Il pacchetto introduce anche un regolamento per migliorare l'applicazione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali (UTP), adottata cinque anni fa, ma rimasta in gran parte inapplicata.
Pur non arrivando a una revisione completa del quadro normativo - richiesta fondamentale degli agricoltori francesi durante le recenti proteste - le misure forniscono chiarimenti, in particolare per l'applicazione transfrontaliera.
Il quadro UTP stabilisce un livello minimo di protezione, elencando 16 pratiche sleali vietate a livello europeo. Alcuni Stati membri dell'Ue hanno emanato una propria legislazione più severa, che spesso copre una gamma più ampia di pratiche sleali.
L'obiettivo della Commissione è quello di garantire un'attuazione coerente in tutta l'Ue, impedendo alle aziende di sfruttare le lacune normative spostando le attività in Stati membri con norme più deboli.
Le modifiche proposte verranno ora discusse dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell'Ue per l'approvazione formale.