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Siria, insorti prendono i due capoluoghi del sud e la frontiera al confine con la Giordania

Una vittima dei combattimenti in Siria.
Una vittima dei combattimenti in Siria. Diritti d'autore  Omar Albam/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Omar Albam/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Daraa e Suwayda sotto il controllo delle forze anti-Assad locali dopo il ritiro dell'esercito, mentre i ribelli jihadisti sono ormai alle porte della città di Homs. Erdogan sicuro: "Prossimo obiettivo è Damasco". Libano e Giordania chiudono i confini

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Daraa e Suwayda, i due principali capoluoghi della Siria meridionale sono ora sotto il controllo delle rispettive forze locali anti-governative. È quanto riferito dai media siriani e panarabi, mentre l'offensiva delle forze jihadiste anti-Assad nel nord è arrivata alle porte della città di Homs.

A Daraa, culla della rivolta del 2011, gli insorti sunniti hanno preso il controllo delle postazioni governative dopo il ritiro dei soldati di Damasco e hanno conquistato il valico frontaliero di Nassib, al confine con la Giordania. Immagini raccolte dai media locali mostrano i ribelli alla frontiera sguarnita delle guardie di Damasco.

Il ministero degli Interni di Amman aveva chiuso poche ore prima il valico di frontiera di Jaber, esattamente di fronte a quello siriano di Nassib.

A Suwayda, a maggioranza drusa, le élite locali hanno consentito il passaggio di consegne tra le forze governative in ritirata e le autorità locali druse.

In Libano, con i ribelli arrivati a 40 chilometri dal confine, le autorità hanno chiuso tutti i valichi di frontiera con la Siria, rafforzando le misure di sicurezza soprattutto nella parte settentrionale del Paese. Rimane operativo il solo valico di Masnaa, che collega Beirut con Damasco.

La Russia invita i suoi cittadini a lasciare la Siria

Secondo i media siriani e turchi, gli insorti hanno conquistato una base di difesa aerea russa vicino ad Hama.

L'ambasciata russa a Damasco ha invitato i cittadini russi a lasciare la Siria a causa dell'escalation delle tensioni. "In relazione alla difficile situazione politico-militare in Siria, l'ambasciata russa a Damasco ricorda ai cittadini russi che vivono nella Repubblica araba siriana l'opportunità di lasciare il Paese con voli commerciali attraverso gli aeroporti disponibili", ha dichiarato Mosca.

Intanto l'Iran ha dichiarato che sosterrà la Siria. "La Repubblica islamica dell'Iran ha sempre sostenuto la Siria e continuerà a farlo con tutte le sue forze, qualunque cosa sia necessaria e richiesta dal governo siriano", ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. "I terroristi hanno lanciato attacchi contro il popolo e il governo della Siria, che il governo, il popolo e l'esercito siriano stanno affrontando", ha aggiunto il ministro.

Raid russi sugli insorti alle porte di Homs

Nelle scorse ore, le fazioni armate guidate da Hayat Tahrir al-Sham sono arrivate alle porte di Homs, terza città della Siria.

L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha fatto sapere che, dopo aver preso il controllo di Aleppo e Hama, gli insorti sono ormai a meno di cinque chilometri dalla Homs, punto strategico che collega la Siria centrale con la capitale Damasco, distante poco più di 160 chilometri.

Anche l'aviazione russa è entrata in azione nella zona. Secondo l'Osservatorio, i jet di Mosca hanno lanciato raid a nord di Homs sulle colonne degli insorti provenienti da Hama, dopo il decollo dalla base aerea russa di Hmeimim, sulla costa mediterranea. Nelle scorse ore, le forze russe hanno anche perso il controllo dell'aeroporto di Hama, dopo la presa della città da parte dei ribelli.

Durante la guerra civile, la città di Homs venne battezzata "capitale della rivoluzione" da chi voleva liberare il Paese da Bashar Al Assad e passò tristemente alla storia per un brutale assedio che lasciò migliaia di persone intrappolate senza cibo o forniture mediche.

L'esercito di Damasco si ritira dalla provincia di Deir Ezzor

L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito che le truppe siriane e le milizie filo-Iran si sono ritirate anche dalle zone che controllavano nella provincia di Deir Ezzor, nel nordest del Paese.

Le Forze democratiche siriane, a guida curda e sostenute dagli Stati Uniti, hanno annunciato di essersi posizionate nell'area a seguito del ritiro dell'esercito e sarebbero in controllo del capoluogo Deir Ezzor. In precedenza, la provincia era divisa tra le forze curde a est dell'Eufrate e le forze governative siriane sostenute dall'Iran e gli alleati a ovest.

Erdogan: "Damasco sarà il prossimo obiettivo"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che le forze filo-turche anti-Assad stanno puntando a raggiungere Damasco. "Dopo Idlib, Hama e Homs ovviamente l'obiettivo sarà Damasco. La marcia delle forze di opposizione continua. Ci auguriamo che questa avanzata in Siria continui senza incidenti o problemi", ha dichiarato Erdogan dopo aver partecipato alla preghiera del venerdì in una moschea di Istanbul, come riferisce Anadolu.

Il presidente turco ha aggiunto: "Abbiamo lanciato un appello a Bashar Al Assad, abbiamo detto 'forza, determiniamo assieme il futuro della Siria'. Purtroppo, non abbiamo ricevuto una risposta positiva riguardo a questo".

Erdogan ha interrotto le relazioni con Assad nel 2011 dopo aver sostenuto le proteste degli oppositori del presidente siriano. Negli ultimi anni, i tentativi di ristabilire le relazioni non sono andati a buon fine per il rifiuto di Assad.

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