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Romania, confermato il ballottaggio presidenziale dopo il risultato shock del primo turno

Calin Georgescu, candidato indipendente alla presidenza, vota alle elezioni parlamentari del paese a Mogosoaia, Romania, domenica 1 dicembre 2024.
Calin Georgescu, candidato indipendente alla presidenza, vota alle elezioni parlamentari del paese a Mogosoaia, Romania, domenica 1 dicembre 2024. Diritti d'autore  AP Photo
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Di Kieran Guilbert Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La vittoria al primo turno dell'ultranazionalista filorusso, Cǎlin Georgescu, ha sconvolto il Paese e sollevato il sospetto di un'ingerenza russa nelle elezioni. Lunedì la massima autorità giudiziaria ha dato l'ok al secondo turno, previsto per l'8 dicembre

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La massima corte romena ha certificato la vittoria shock al primo turno di un populista di estrema destra poco conosciuto alle elezioni presidenziali, un risultato che ha gettato il Paese in una crisi politica tra accuse di violazioni elettorali e interferenze russe.

La sentenza della Corte Costituzionale rumena spiana la strada al ballottaggio dell'8 dicembre tra Cǎlin Georgescu, ultranazionalista amico di Mosca che si candida come indipendente, e la candidata di centrodestra Elena Lasconi dell'Unione salva Romania (UsR).

La Romania è ancora in subbuglio dopo la vittoria di Georgescu del 24 novembre, che ha sollevato timori di possibili ingerenze straniere nelle elezioni di uno Stato membro dell'Ue e della Nato, fermamente filo-occidentale e convinto sostenitore dell'Ucraina.

Georgescu, che prima del voto era dato sotto il dieci per cento, ha vinto con il 22,9 per cento contro il 19,2 di Lasconi.

Il riconteggio è stato richiesto dopo il ricorso di Cristian Terhes, candidato alla presidenza che ha ottenuto l'uno per cento dei voti al primo turno. Terhes ha dichiarato che il tribunale ha ordinato il riconteggio giovedì "a causa di indicazioni di frode", sostenendo che i voti validi espressi per Ludovic Orban, ex primo ministro ritiratosi dalla corsa il cui nome è rimasto sulla scheda elettorale, sono stati riassegnati a Lasconi.

"I giudici hanno deciso all'unanimità di confermare e convalidare il risultato del primo turno presidenziale del 24 novembre e di tenere il secondo turno l'8 dicembre", ha dichiarato lunedì il giudice capo Marian Enache.

La sentenza è arrivata un giorno dopo le elezioni parlamentari che hanno visto il Partito socialdemocratico di sinistra (Psd), al governo, risultare il più votato, mentre l'estrema destra ha guadagnato significativamente.

Con il 99,98 per cento dei voti scrutinati, il Psd ha ottenuto il 22,3 per cento, davanti all'Alleanza per l'unione dei romeni (Aur), di estrema destra, con il 18,3. L'opposizione centrista di Lasconi, l'Usr, ha ottenuto il 12,3 per cento, mentre il Partito nazionale liberale (Pnl), alleato della coalizione di governo, ha ottenuto il 14,3.

I gruppi di estrema destra Sos e Partito dei giovani (Pot) hanno ottenuto rispettivamente il 7,8 e il 6,4 per cento, mentre il Partito etnico ungherese Udmr si è attestato al 6,4 per cento.

I negoziati per la formazione di una coalizione di governo sono già in corso, ma il vincitore della corsa presidenziale avrà l'ultima parola, poiché il presidente nomina il primo ministro.

La vittoria su TikTok

Sebbene i risultati delle elezioni parlamentari sembrino riaffermare la posizione della Romania a favore dell'Ue e della Nato, l'avanzata dell'estrema destra (circa il 70 per cento dei voti è andato ai partiti tradizionalisti) e la vittoria di Georgescu del 24 novembre riflettono una crescente polarizzazione.

Le narrazioni anti-Ue e anti-Nato hanno caratterizzato il discorso pubblico del Paese, soprattutto sui social media, dopo la pandemia di Covid-19 e l'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022.

Il successo a sorpresa di Georgescu ha suscitato una serie di proteste da parte dei cittadini che sostengono che rappresenti una minaccia per la democrazia e che sono preoccupati per i suoi elogi nei confronti dei leader fascisti e nazionalisti rumeni e del Presidente russo Vladimir Putin.

Molti analisti politici hanno attribuito la rapida ascesa di Georgescu alla sua presenza su TikTok.

Senza nominare Georgescu, l'ufficio del presidente rumeno, Klaus Iohannis, ha dichiarato, dopo una riunione del Consiglio supremo di difesa nazionale giovedì, che un'analisi dei documenti ha rivelato che "un candidato presidenziale ha beneficiato di una massiccia esposizione grazie al trattamento preferenziale concesso dalla piattaforma TikTok".

Il Consiglio nazionale rumeno per l'audiovisivo ha chiesto alla Commissione europea di indagare sul ruolo di TikTok nel voto del primo turno.

Pavel Popescu, vicepresidente dell'Ancom, l'ente regolatore dei media rumeni, ha dichiarato che chiederà la sospensione di TikTok nel Paese se le indagini troveranno prove di "manipolazione del processo elettorale".

Lunedì TikTok ha dichiarato che è "impreciso e fuorviante" attribuire l'attività elettorale di Georgescu esclusivamente all'app, dato che ha utilizzato anche altri social media.

La settimana scorsa il Consiglio supremo di difesa nazionale ha dichiarato di avere prove di attacchi informatici volti a influenzare le elezioni del Paese. Il Consiglio supremo di difesa nazionale ha dichiarato che la Romania è un obiettivo di "azioni ostili da parte di attori statali e non statali, in particolare della Federazione russa".

Venerdì Mosca ha negato di essere coinvolta in qualsiasi interferenza.

"Non abbiamo l'abitudine di interferire nelle elezioni di altri Paesi, in particolare in Romania, né intendiamo farlo ora", ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

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