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Regno Unito, "più lavoratori britannici, meno stranieri": Starmer annuncia una riforma del sistema di immigrazione

Persone ritenute migranti arrivano a Dover su un'imbarcazione della Border Force, 17 giugno 2022
Persone ritenute migranti arrivano a Dover su un'imbarcazione della Border Force, 17 giugno 2022 Diritti d'autore  AP Photo
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Di Euronews Agenzie: AP, EBU
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Secondo i dati pubblicati giovedì dall'Office for National Statistics (ONS), l'immigrazione netta ha superato le 900.000 unità a giugno 2023, numeri che Starmer ha attribuito al precedente governo conservatore

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Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato che il governo intende rivedere il sistema di immigrazione in seguito al picco di arrivi nel Paese, evidenziato dai dati pubblicati giovedì dall'Office for National Statistics (ONS).

I numeri indicano che l'immigrazione netta è stata di oltre 900.000 unità fino a giugno 2023, numeri che Starmer ha attribuito al precedente governo conservatore.

Starmer: "Fallimento figlio delle riforme dei Conservatori"

"Più volte il partito conservatore ha promesso che avrebbe abbassato i numeri. E ancora una volta hanno fallito - ha detto - questo è un fallimento diverso rispetto agli altri. Si è verificato come conseguenza del progetto messo in campo dai Conservatori, non per caso. Le politiche sono state riformate per liberalizzare l'immigrazione. La Brexit è stata usata a questo scopo per trasformare la Gran Bretagna in un esperimento di una nazione con frontiere aperte".

Starmer ha detto che il suo governo intende rivedere l'immigrazione a punti introdotta dai conservatori nel 2021 dopo la Brexit.

Cosa è il sistema dell'immigrazione a punti

Questo sistema assegna ai richiedenti dei punti in base a specifiche competenze e qualifiche, e chi non raggiunge la soglia non ottiene il visto.

L'alto livello di migrazione legale nel Regno Unito è stata una delle forze trainanti del voto per l'uscita dall'Unione europea nel 2016.

Starmer ha detto che il sistema deve cambiare per favorire i lavoratori britannici, perché "la nostra economia è irrimediabilmente dipendente dall'immigrazione".

"Il Comitato consultivo per la migrazione sta già conducendo una revisione e, laddove troveremo prove evidenti di settori che dipendono eccessivamente dall'immigrazione, riformeremo il sistema a punti e faremo in modo che le richieste per i relativi percorsi di visto, che si tratti del percorso per i lavoratori qualificati o dell'elenco delle professioni carenti, siano ora accompagnate da nuove aspettative sulla formazione delle persone qui nel nostro Paese", ha dichiarato in una conferenza stampa a Londra.

Starmer ha anche promesso di reprimere "l'abuso dei visti" e che alle imprese che si rifiutano di rispettare i nuovi regolamenti sarà vietato assumere manodopera straniera.

Il primo ministro britannico Keir Starmer parla in conferenza stampa a Londra, 28 novembre 2024
Il primo ministro britannico Keir Starmer parla in conferenza stampa a Londra, 28 novembre 2024 Stefan Rousseau/ 2024 PA Media, All Rights Reserved

La sanità britannica poggia sugli immigrati

L'immigrazione è un argomento divisivo nel Regno Unito, con molti elettori preoccupati per la pressione sui servizi pubblici causata da un grande afflusso di persone.

Ma alcuni settori, tra cui quello sanitario, sostengono che non sarebbero in grado di funzionare senza il personale portato dall'estero.

L'ONS ha dichiarato che dopo il picco record, il numero di immigrati è sceso a 728.000 per l'anno che si concluderà a giugno 2024, a causa della diminuzione del numero di persone che accompagnano i titolari di visti per studio, in seguito a una modifica delle regole.

L'ufficio ha dichiarato che l'aumento nel 2023 è probabilmente dovuto a una migliore disponibilità di dati e a informazioni più dettagliate sui visti per gli ucraini.

Nel frattempo, la ministra degli Interni britannica Yvette Cooper ha firmato un accordo con l'Iraq per combattere le bande di trafficanti e rafforzare la sicurezza delle frontiere.

Realizzato durante una visita di tre giorni a Baghdad ed Erbil, l'accordo rappresenta il più grande sforzo operativo contro la criminalità organizzata tra i due Paesi.

Starmer ha descritto l'accordo come una "prima mondiale".

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