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Georgia, manifestazione contro la prima sessione del nuovo Parlamento: l'opposizione boicotta l'aula

Una donna avvolta in una bandiera dell'Ue davanti alla polizia che blocca l'ingresso dell'edificio del Parlamento a Tbilisi, Georgia, 25 novembre 2024
Una donna avvolta in una bandiera dell'Ue davanti alla polizia che blocca l'ingresso dell'edificio del Parlamento a Tbilisi, Georgia, 25 novembre 2024 Diritti d'autore  Zurab Tsertsvadze/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Zurab Tsertsvadze/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Euronews Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Le proteste che si susseguono a Tbilisi fanno seguito alle elezioni del 26 ottobre che hanno visto il partito filorusso Sogno Georgiano mantenere il potere. Gli oppositori affermano che il voto è stato truccato e sospettano che la vicina Russia abbia interferito nelle elezioni

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Migliaia di persone si sono radunate davanti al Parlamento georgiano, nella capitale Tbilisi, per protestare contro la prima sessione del nuovo Parlamento, accusando il partito al potere Sogno georgiano di avere vinto le elezioni truccando il voto sotto l'influenza russa.

I legislatori dell'opposizione e la presidente del Paese si sono rifiutati di prendere parte alla sessione, lasciando solo 88 membri del partito di governo presenti nell'assemblea da 150 posti.

Diverse centinaia di manifestanti si sono scontrati con decine di poliziotti in assetto antisommossa sotto una pioggia battente. Molti manifestanti hanno passato l'intera notte tra domenica e lunedì fuori dal Parlamento.

"La protesta durerà tutta la notte e domani dovranno sentire la nostra voce: queste elezioni sono state truccate e loro [il partito al governo Sogno Georgiano] non hanno la legittimità del popolo georgiano e della comunità internazionale", ha dichiarato domenica la leader della coalizione Unity national movement, Khatia Dekanoidze.

La protesta è solo l'ennesima organizzata a Tbilisi a seguito delle elezioni del 26 ottobre che hanno visto il partito filorusso Sogno georgiano mantenere il potere. Gli oppositori affermano che il voto - ampiamente considerato come un referendum sul desiderio del Paese di entrare nell'Unione europea - è stato truccato e sospettano che la vicina Russia abbia interferito nelle elezioni.

Il miliardario fondatore del partito, Bidzina Ivanishvili, ha fatto fortuna in Russia e i critici lo accusano di essere sempre più autoritario e orientato verso Mosca.

La Commissione elettorale centrale ha dichiarato che Sogno georgiano ha ottenuto circa il 54 per cento dei voti e i leader del partito hanno respinto le accuse dell'opposizione di brogli alle urne.

Gli osservatori europei hanno dichiarato che le elezioni si sono svolte in un'atmosfera "divisiva", caratterizzata da casi di corruzione, doppio voto e violenza fisica.

Nika Melia, leader di Coalition for changes, ha promesso che l'opposizione “farà di tutto per sconfiggere il cosiddetto governo, il governo autoproclamato”. “Questa è una lotta tra persone che lottano per la libertà e persone che cercano di rafforzare un regime profondamente autoritario”, ha dichiarato.

La presidente Salome Zourabichvili si oppone

La presidente europeista Salome Zourabichvili ha dichiarato su X che il Parlamento è incostituzionale considerate le prove di brogli elettorali e che si è rifiutata di aprire la prima sessione.

Ha anche ricordato che all'inizio del mese ha presentato ricorso alla Corte costituzionale - sostenendo che durante le ultime elezioni sono stati violati i principi costituzionali di segretezza e universalità del voto - ed è ancora in attesa di una risposta.

Zourabichvili, che ricopre una posizione per lo più cerimoniale, ha affermato che la Georgia è vittima delle pressioni di Mosca, che adotta una linea dura contro l'adesione dei Paesi post-sovietici all'Ue.

A giugno l'Ue ha sospeso a tempo indeterminato il processo di richiesta di adesione della Georgia dopo che il Parlamento del Paese - su proposta del governo guidato da Sogno georgiano - ha approvato una legge che impone alle organizzazioni che ricevono più del 20 per cento dei loro finanziamenti dall'estero di registrarsi come "organizzazioni che perseguono gli interessi di una potenza straniera", molto simile a una legge russa usata per screditare e limitare le organizzazioni critiche nei confronti del governo.

Il partito ha anche fatto approvare leggi simili a quelle utilizzate dal Cremlino per reprimere la libertà di parola e i diritti delle persone Lgbtq+.

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