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L'Italia è il peggior paese dell'Ue per i neolaureati: uno su tre non lavora entro tre anni

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni parla con i media al suo arrivo al vertice dell'Unione Europea alla Puskas Arena di Budapest, in Ungheria, venerdì 8 novembre 2024.
Il primo ministro italiano Giorgia Meloni parla con i media al suo arrivo al vertice dell'Unione Europea alla Puskas Arena di Budapest, in Ungheria, venerdì 8 novembre 2024. Diritti d'autore  AP/Petr David Josek
Diritti d'autore AP/Petr David Josek
Di Alessio Dell'Anna
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Secondo i dati Eurostat solo il 67,5 per cento dei giovani italiani riesce a trovare un impiego entro tre anni dalla laurea. In cima alla classifica Malta, Paesi Bassi e Germania

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Seppur lentamente, il tasso di neolaureati dell'Unione europea che trovano lavoro entro tre anni sta aumentando. Secondo gli ultimi dati Eurostat la percentuale è cresciuta dell'1,1 per cento tra il 2022 e il 2023, con un balzo del 9,2 per cento rispetto al 2013.

L'unica contrazione in questo decennio si è verificata durante la pandemia da Covid-19.

Oggi il tasso si attesta all'83,5 per cento, con Malta che domina la classifica con una quota di occupazione del 95,8 per cento.

Dopo l'isola, il podio è completato dai Paesi Bassi con il 93,2 per cento e dalla Germania con il 91,5 per cento. Quarta l'Austria, dove l'89 per cento dei giovani trova lavora entro tre anni dalla laurea.

L'Italia è in fondo alla classifica, con solo il 67,5 per cento dei neolaureati tra i 20 e i 34 anni che riescono a trovare lavoro entro tre anni dalla fine degli studi.

Questi dati, tuttavia, non tengono conto dell'elevato numero di lavoratori irregolari, che in Italia è stimato in quasi tre milioni di persone, quasi il 13 per cento della forza lavoro dell'intero Paese.

Per quanto riguarda gli studenti stranieri, le università della Germania rappresentano la destinazione più gettonata. Il Paese ospita il 24 per cento di tutti gli studenti universitari stranieri dell'Unione europea, seguito dalla Francia con il 16 per cento.

Video editor • Mert Can Yilmaz

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