Secondo l'ex presidente finlandese Sauli Niinistö, l'Europa deve mandare un segnale agli Stati Uniti mostrandosi disposta a pagare per la difesa e per gestire le crisi. Il rapporto, voluto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, è stato presentato mercoledì
L'Unione europea deve essere più proattiva nel rispondere alle crisi sempre più complesse che il mondo deve affrontare, secondo una relazione sulla preparazione civile e militare dell'Europa pubblicata oggi dall'ex presidente finlandese Sauli Niinistö.
Scrivendo appena una settimana prima delle elezioni presidenziali americane, Niinistö ha affermato che l'Ue deve inviare un segnale per dimostrare di voler pagare per la difesa, aggiungendo che il blocco dovrebbe spendere circa il venti per cento del suo bilancio, attualmente pari a circa mille miliardi di euro in sette anni, per la sicurezza e la preparazione alle crisi.
"Le minacce non si fermano ai nostri confini, ma si diffondono a cascata tra i settori interconnessi della nostra economia", ha dichiarato Niinistö, il cui rapporto è stato richiesto dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aggiungendo che "se non facciamo tutto il possibile per la nostra sicurezza, non possiamo aspettarci che gli altri lo facciano per noi".
Il programma di difesa dell'Ue non sarebbe sufficiente
"I fondi attualmente disponibili nel bilancio dell'Ue per le spese relative alla difesa sono al di sotto di quanto necessario alla luce del contesto strategico. Questo è un segnale importante per gli Stati Uniti e altri partner chiave", ha affermato.
Negli ultimi anni l'Ue ha affrontato diverse crisi, tra cui la pandemia di Covid-19, una guerra lungo i propri confini e l'anno più caldo mai registrato. Nonostante gli sforzi collettivi, gli Stati membri non sono ancora del tutto preparati agli scenari di crisi più gravi, si legge nel rapporto di 165 pagine.
Il report giunge mentre gli Stati Uniti si preparano ad andare alle urne il cinque novembre. L'idea che il candidato repubblicano Donald Trump possa tagliare gli aiuti all'Ucraina devastata dalla guerra, o addirittura abbandonare l'impegno di difesa reciproca nei confronti dei membri della Nato, ha scatenato il panico in tutta Europa.
Un programma industriale di difesa europeo da 1,5 miliardi di euro, proposto dalla Commissione a marzo, è stato criticato per l'insufficienza delle risorse. Ci si aspetta che venga ridiscusso quando il blocco proporrà una revisione del bilancio settennale, prevista per l'anno prossimo.
La mancanza di pianificazione e di coordinamento sono le lacune principali
Niinistö ha messo in guardia da due principali lacune nella strategia di preparazione dell'Ue: la mancanza di un piano chiaro in caso di aggressione armata contro uno Stato membro e l'assenza di una capacità pienamente operativa dell'Ue di coordinarsi e agire insieme.
"L'integrità territoriale e l'indipendenza politica di ogni Stato membro sono inestricabilmente legate. Se la sicurezza di uno Stato membro viene scalfita, o la sua sovranità violata, ciò riguarda direttamente gli altri 26 e l'Unione nel suo complesso", si legge nel rapporto.
La guerra in Ucraina ha anche messo in evidenza le notevoli lacune nelle capacità militari e di difesa dell'Europa, che secondo le stime della Commissione avranno bisogno di ulteriori cinquanta miliardi di euro nel prossimo decennio per rimanere competitivi nei confronti di attori globali come gli Stati Uniti e la Cina.
"Gli Stati membri dovrebbero rafforzare la loro cooperazione in materia di difesa europea, investendo congiuntamente di più per colmare le lacune di lunga data nella nostra preparazione militare e industriale in materia di difesa", ha aggiunto, sottolineando l'importanza di sostenere l'industria ucraina a lungo termine.
Nonostante l'aumento dei bilanci per la difesa degli Stati membri lo scorso anno, meno di un investimento su cinque nei programmi di questo tipo viene effettuato congiuntamente e l'82 per cento dei finanziamenti e degli acquisti viene deciso a livello nazionale.
Il rapporto vuole essere un campanello d'allarme per gli Stati membri, con l'ex presidente finlandese che raccomanda di lavorare a più a stretto contatto, più velocemente e con i cittadini al centro della strategia di preparazione alle crisi, ma anche di rafforzare la cooperazione tra gruppi di Stati membri disposti a spendere, ove necessario.
"Molte delle proposte avanzate in questo rapporto saranno senza dubbio difficili da adottare per gli Stati membri", ha proseguito Niinistö. "Dovremmo anche essere aperti a lanciare nuove iniziative per migliorare la preparazione, laddove necessario, solo tra gli Stati membri disposti a farlo, per consentire un'azione più rapida", conclude il documento.