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Budget per la difesa Ue: "Potrebbe essere esiguo", avvertono i revisori dei conti

Un operaio trasporta un carrello con proiettili di mortaio in una fabbrica in Ucraina
Un operaio trasporta un carrello con proiettili di mortaio in una fabbrica in Ucraina Diritti d'autore  Evgeniy Maloletka/AP
Diritti d'autore Evgeniy Maloletka/AP
Di Paula Soler
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La Corte dei conti europea ha chiesto una progettazione più solida e obiettivi realistici per l'iniziativa faro volta a sostenere l'industria della difesa dell'Ue, che rimane divisa sui criteri di ammissibilità ai finanziamenti nell'ambito del Programma europeo per l'industria della difesa (EDIP)

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Il Programma industriale per la difesa (EDIP), fiore all'occhiello dell'Ue, del valore di 1,5 miliardi di euro, non dispone di un budget sufficiente per raggiungere i suoi obiettivi. Lo ha dichiarato la Corte dei conti europea in un parere pubblicato giovedì (3 ottobre).

La Commissione europea ha proposto il programma nel marzo 2024, come misura transitoria, dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, in vista di un aumento strutturale a lungo termine delle difese del blocco.

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha ora nominato un commissario per la difesa, il lituano Andrius Kubilius, mentre l'Ue cerca di rafforzare la capacità di far fronte alla minaccia russa.

"Servono un budget e un disegno politico più solidi"

Mentre i piani normativi sono ancora all'esame dei legislatori, i revisori ufficiali del blocco Ue ritengono che sia necessario un disegno politico più solido. "È inoltre necessario trovare il giusto equilibrio tra gli obiettivi politici, il bilancio proposto e la tempistica", ha dichiarato Marek Opioła, il revisore dell'Ue responsabile del parere.

In un documento di 41 pagine, l'organo di controllo finanziario dell'Unione, con sede a Lussemburgo, ha avvertito che le finanze potrebbero finire nei mille rivoli dell'ampia gamma di progetti senza alcun impatto misurabile e ha raccomandato di fissare obiettivi realistici entro la fine del 2027.

I revisori dell'Ue hanno inoltre invitato la Commissione a considerare una strategia di finanziamento a lungo termine per potenziare le capacità di difesa nel prossimo programma di spesa settennale, che dovrebbe iniziare nel 2028. Sembra che l'industria stessa condivida alcune di queste preoccupazioni.

In un documento di posizione inviato agli Stati membri il 24 settembre e visionato da Euronews, 28 aziende europee del settore della difesa hanno affermato che il sostegno finanziario dell'Ue dovrebbe essere indirizzato ai settori nazionali.

Il piano a breve termine "dovrebbe anche servire come banco di prova per imparare rapidamente le lezioni per un programma più ambizioso e a lungo termine" dopo il 2028, si legge nella lettera, i cui firmatari includono Leonardo, SAAB, Airbus, Rheinmetall e Indra.

Comprare europeo?

Anche se il programma è appropriato per il tempo di pace, le aziende chiedono una sezione di emergenza che possa essere attivata politicamente durante una crisi, basata su procedure amministrative accelerate e tempi più brevi.

"Nell'arco di tempo limitato del regolamento proposto, tale sezione potrebbe non diventare rilevante nella pratica, ma dovrebbe già servire come modello per un eventuale programma successivo", sostengono.

L'industria dell'Ue vuole che i finanziamenti siano limitati a prodotti per i quali almeno il 65% provenga dall'interno del blocco. Ma alcuni hanno spinto per una cifra fino all'80%, e l'industria in generale considera la cifra più bassa solo come un "punto di partenza" per il futuro.

"Questo approccio non impedirebbe agli Stati membri di approvvigionarsi da fornitori extra-Ue o di cooperare con altri partner europei non associati, come il Regno Unito, al di fuori del quadro di questo strumento finanziato dall'Ue", hanno aggiunto i firmatari.

Gli ambasciatori dell'Ue avrebbero dovuto discutere l'argomento mercoledì (2 ottobre), ma il punto è stato ritirato dall'agenda e non è stata ancora fissata una nuova data, ha dichiarato un diplomatico dell'Ue a Euronews.

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