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Medio Oriente, il coordinatore missioni di pace Onu Lacroix: "Preoccupato scontro Israele-Hezbollah"

Jean-Pierre Lacroix, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per le operazioni di mantenimento della pace, durante una conferenza stampa a Ginevra nel 2017
Jean-Pierre Lacroix, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per le operazioni di mantenimento della pace, durante una conferenza stampa a Ginevra nel 2017 Diritti d'autore Martial Trezzini/ KEYSTONE / MARTIAL TREZZINI
Diritti d'autore Martial Trezzini/ KEYSTONE / MARTIAL TREZZINI
Di Isabel Marques da Silva
Pubblicato il
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Il sottosegretario Onu ha parlato a Euronews a Bruxelles a margine del Consiglio Difesa Ue

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Il fuoco incrociato tra Israele e Libano crea un serio rischio di guerra totale in Medio Oriente, afferma il sottosegretario generale delle Nazioni Unite e coordinatore per le operazioni di pace, Jean-Pierre Lacroix.

Da quasi un anno, in parallelo al conflitto a Gaza, va avanti infatti uno scontro a intensità variabile tra l'esercito israeliano e Hezbollah, movimento armato libanese sostenuto dall'Iran, che ha già causato decine di morti e l'evacuazione di miglaia di persone verso Tel Aviv e il centro di Israele.

Lacroix è stato a Bruxelles per il Consiglio dei ministri della Difesa dell'Unione Europea.

“Presto particolare attenzione alla situazione in cui si trova la nostra missione Unifil", di stanza nel sud del Libano, ha detto a Euronews Lacroix auspicando un abbassamento immediato delle tensioni militari e politiche nella regione, che ha visitato di recente.

"Il rischio di escalation continua ad essere molto, molto serio. E stiamo parlando di un'escalation regionale perché la situazione a Gaza e le altre situazioni in Medio Oriente sono tutte molto interconnesse” ha proseguito.

Dal 7 ottobre decine di morti e migliaia di evacuazione nel fronte nord della guerra

Dall'attacco di Hamas il 7 ottobre scorso e dalla succesiva campagna militare di Israele contro Gaza, il conflitto si è pericolosamente esteso al resto della regione.

Il 1° aprile, l'aviazione isralieana ha colpito a Damasco, in Siria, uccidendo funzionari iraniani, tre mesi dopo l'omicidio mirato del numero due di Hamas a Beirut.

Il 14 aprile è arrivata la rappreseglia dell'Iran. 300 tra missili e droni, tutti intercettati, in quello che è stato tutavia il primo attacco diretto del regime di Teheran contro Israele.

Il 31 luglio, proprio la capitale iraniana, ha visto l'assassinio di Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas, arrivato per l'insediamento del nuovo presidente Pezeskian.

Da allora gli Stati Uniti hanno rafforzato la presenza militare nella regione, in attesa di una ritorsione dell'Iran.

“Qualsiasi tipo di presenza di terzi e vale per le missioni di pace delle Nazioni Unite, deve essere accettata anche dalle comunità locali"
Jean-Pierre Lacroix
Sottosegretario Onu

Lacroix (Onu): "Missione pace a Gaza ancora prematura"

Diversi membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite hanno parlato dell'ipotesi in futuro di una missione di pace a Gaza, che richiederebbe tuttavia un difficile accordo delle parti in guerra e il voto unanime del Consiglio di Sicurezza.

"Abbiamo assistito a episodi di ritorsioni e tutto ciò contribuisce a mantenere alto il rischio di un'escalation regionale oltre a quello che stiamo già vedendo" ha detto ancora Lacroix a Euronews.

"Ovviamente, gli sforzi attualmente in corso per quanto riguarda i colloqui di pace a Gaza sono di importanza critica”.

Hamas e Israele hanno acconsentito ad alcune pause nei combattimenti a Gaza a partire dalla prossima settimana per consentire una campagna di vaccinazione per circa 640mila bambini, dopo la segnalazione di alcuni casi di poliomielite.

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