La Russia ha bollato l'operazione ucraina nell'oblast di confine di Kursk come una "provocazione"
Giovedì 8 agosto la Commissione europea ha fatto sapere che, a suo avviso, l'Ucraina ha diritto di difendersi anche attaccando obiettivi sul territorio della Russia. Ciò a seguito di un'operazione effettuata dall'esercito di Kiev nell'oblast di confine di Kursk. "Riteniamo che l'Ucraina stia combattendo una legittima guerra difensiva contro un'aggressione illegale", ha dichiarato ai giornalisti Peter Stano, portavoce della Commissione. "E nell'ambito di questo legittimo diritto a difendersi - ha aggiunto - l'Ucraina ha il diritto di colpire il nemico ovunque lo ritenga necessario: sul proprio territorio, ma anche su quello avversario".
L'attacco definito dalla Russia una "provocazione"
Centinaia di soldati ucraini sono coinvolti nell'incursione transfrontaliera in Russia, iniziata martedì a Kursk, un oblast situato a circa 500km di distanza da Mosca. Le autorità russe hanno riferito di numerose vittime civili, tra cui almeno due morti e 24 feriti. Il presidente Vladimir Putin ha definito l'attacco, che si ritiene abbia lo scopo di attirare le riserve russe nell'area nel tentativo di indebolire l'offensiva di Donetsk, una "provocazione su larga scala".
Altri funzionari russi hanno parlato di atto terroristico e hanno criticato il "cinico silenzio" dell'Occidente. Stano ha tuttavia affermato che la posizione dell'UE sul conflitto non è cambiata "dal febbraio 2022".
"È il pieno sostegno all'Ucraina nella sua legittima autodifesa contro l'aggressione. Il nostro sostegno comprende assistenza politica, finanziaria, umanitaria, diplomatica e militare. E su questo non cambia nulla". Bruxelles e i 27 Stati membri dell'UE hanno finora fornito un sostegno pari a quasi 108 miliardi di euro al Paese devastato dalla guerra. Ha anche imposto alla Russia 14 pacchetti di sanzioni, nel tentativo di ridurne le entrate, nonché l'accesso alle materie prime e alle tecnologie di cui ha bisogno per condurre la guerra.