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Rapporto Onu: "L'Aids potrebbe essere sconfitto entro il 2030, dipende dalle scelte politiche"

La lotta contro l'Aids
La lotta contro l'Aids Diritti d'autore EBU
Diritti d'autore EBU
Di Euronews
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Se i leader prenderanno le decisioni giuste oggi, il numero di persone che vivono con l'Hiv e che necessitano di un trattamento a vita si assesterà a circa 29 milioni entro il 2050

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Secondo un nuovo rapporto delle Nazioni Unite, l'Aids potrebbe essere debellato se i leader aumentassero le risorse e promuovessero i diritti umani.

Il Programma congiunto delle Nazioni Unite sull'Hiv/Aids ha pubblicato lunedì un rapporto in cui si afferma che la situazione è critica: i leader possono decidere se rispettare l'impegno di porre fine all'Aids che rappresenta sempre una minaccia per la salute pubblica.

Il rapporto raccoglie nuovi dati e casi di studio, secondo i quali le decisioni prese dai leader mondiali quest'anno decideranno il destino di milioni di persone e potrebbero determinare la sconfitta dell'Aids.

Dei 39,9 milioni di persone che vivono con l'Hiv nel mondo, 9 milioni e 300mila - ovvero quasi un quarto - non ricevono cure salvavita. Infatti, secondo le statistiche, ogni minuto muore una persona per cause legate alla patologia.

Sebbene la medicina abbia fatto enormi progressi, una persona infetta su quattro non ha ancora accesso alle cure.

Il fallimento non è un'opzione

Se i leader prenderanno le decisioni giuste oggi, il numero di persone che vivono con l'Hiv e che necessitano di un trattamento a vita si assesterà a circa 29 milioni entro il 2050. Tuttavia, il rapporto prevede che se si prenderanno le decisioni sbagliate, questo numero salirà a 46 milioni.

Il numero di persone in trattamento è passato dal 47% del 2010 a quasi il 75% di oggi. L'aumento dell'accesso alle cure è stato fondamentale per dimezzare i decessi legati all'Aids dal 2010, passando da 1,3 milioni a 630.000 nel 2023.

I leader mondiali si sono impegnati a porre fine alla pandemia di Aids come minaccia per la salute pubblica entro il 2030 e possono mantenere la loro promessa, ma solo se assicurano che la risposta all'Hiv abbia le risorse necessarie e che i diritti umani di tutti siano protetti
Winnie Byanyima
direttore esecutivo dell'UNAIDS

Mentre molti Paesi stanno facendo progressi nella prevenzione delle nuove infezioni, il rapporto UNAIDS descrive tre regioni in cui il numero di nuove infezioni è in aumento.

Si tratta del Medio Oriente e del Nord Africa, dell'Europa orientale e dell'Asia centrale e dell'America Latina.

“I Paesi stanno facendo enormi progressi per porre fine all'epidemia di Aids entro il 2030, ma ci sono state molte sfide che potrebbero rallentare i nostri sforzi”, ha dichiarato Anthony Fauci, ex consigliere scientifico del presidente degli Stati Uniti.

“Dobbiamo fare tutto il possibile per essere sempre attivi e propositivi. Il fallimento non è un'opzione. Anzi, è impensabile. Se lavoriamo tutti insieme, raggiungeremo il nostro obiettivo comune”.

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