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Via libera in Spagna alla donazione di organi alle persone affette da Hiv

Medici che operano in una sala operatoria. Immagine d'archivio 2016
Medici che operano in una sala operatoria. Immagine d'archivio 2016 Diritti d'autore  Copyright 2016 The Associated Press. All rights reserved. This material may not be published, broadcast, rewritten or redistributed without permission.
Diritti d'autore Copyright 2016 The Associated Press. All rights reserved. This material may not be published, broadcast, rewritten or redistributed without permission.
Di Jesús Maturana
Pubblicato il
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Abrogato in Spagna un regolamento del 1987 che vietava la donazione di organi alle persone affette da Hiv. Progressi di questo tipo sono stati compiuti anche in altri Paesi come Stati Uniti e Sudafrica

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La Spagna ha compiuto un passo storico nel campo dei trapianti, abrogando il regolamento del 1987 che vietava la donazione di organi alle persone affette da Hiv. Questa decisione, annunciata dalla ministra della Salute Mónica García nel dicembre 2024 durante la Giornata Mondiale dell'Aids, è entrata ufficialmente in vigore lunedì 7 luglio 2025 e consente alle persone con HIV di ricevere organi da donatori con la stessa infezione.

La direttrice generale dell'Organizzazione Nazionale dei Trapianti (Ont), Beatriz Domínguez-Gil, ha spiegato che l'abrogazione di questo provvedimento rappresenta "un debito storico che l'Ont e il settore dei trapianti avevano nei confronti della popolazione con infezione da Hiv".

Il regolamento originale era giustificato dal contesto storico del 1987, quando le autorità sanitarie dovevano prevenire la diffusione dell'infezione, ma i progressi della medicina hanno reso possibile questo cambiamento.

Questo cambiamento andrà a diretto beneficio dei circa cinquanta pazienti sieropositivi che ogni anno entrano in lista d'attesa per un trapianto in Spagna. Finora questi pazienti ricevevano organi esclusivamente da donatori non infetti, ma con il nuovo quadro normativo avranno la possibilità di ricevere organi sia da donatori viventi che deceduti affetti da Hiv.

Secondo i dati dell'Ont, l'impatto potenziale di questa misura è significativo: nell'ultimo decennio, 65 potenziali donatori deceduti con infezione da Hiv avrebbero potuto donare i loro organi e permettere di effettuare fino a 165 trapianti.

Esperienza clinica e risultati in Spagna

Il cambiamento di politica si basa su una solida esperienza clinica accumulata negli ultimi decenni. All'inizio del secolo, quando la prognosi dell'Hiv ha iniziato a migliorare grazie alla terapia antiretrovirale, sono state pubblicate le prime esperienze di trapianto di organi in riceventi sieropositivi con risultati incoraggianti.

Questa nuova prospettiva è stata ufficialmente riconosciuta nel documento di consenso nazionale adottato nel 2005 dalla Società Spagnola di Malattie Infettive e Microbiologia Clinica (SEIMC), dal Piano Nazionale Aids e dall'Ont. Da allora, la Spagna ha eseguito trapianti di tutti i tipi di organi in pazienti con infezione da Hiv.

I dati fino a dicembre 2024 mostrano risultati soddisfacenti: in Spagna sono stati registrati 311 trapianti di rene, 510 trapianti di fegato, 11 trapianti di polmone, 10 trapianti di cuore e 1 trapianto di pancreas-rene in pazienti affetti da Hiv, tutti con buoni risultati clinici.

Al di là del beneficio medico diretto, la ministra Garcia ha sottolineato che questa deroga rappresenta un altro dei passi che il suo ministero sta compiendo per eliminare lo stigma sociale delle persone con Hiv. La misura non solo aumenta la disponibilità di organi per i pazienti affetti da Hiv, ma può andare a beneficio di tutti i pazienti in lista d'attesa, sia infetti che non infetti.

L'Ont sarà incaricato di stabilire i protocolli necessari e i meccanismi di monitoraggio per valutare i risultati di questi trapianti, che dovranno poi essere adottati dalla Commissione per i trapianti del Consiglio Interterritoriale del Sistema Sanitario Nazionale (Consejo Interterritorial del Sistema Nacional de Salud).

Paesi che consentono la donazione di organi alle persone con Hiv

La Spagna si unisce ora a un gruppo di Paesi che hanno già implementato questa pratica medica, supportata da prove scientifiche e buoni risultati internazionali. Il Sudafrica è stato il primo Paese al mondo a consentire il trapianto di organi tra persone con Hiv nel 2008, diventando il pioniere di questa pratica medica. Il Paese africano ha attuato questa politica a causa dell'alta prevalenza dell'HIV nella sua popolazione e dell'urgente necessità di aumentare la disponibilità di organi per i trapianti.

Gli Stati Uniti sono il secondo Paese al mondo, dopo il Sudafrica, a consentire il trapianto di organi tra le persone affette da Hiv. L'attuazione negli Stati Uniti ha seguito un processo legislativo specifico:

  • L'Hiv Organ Policy Equity (Hope) Act è stato firmato in legge nel 2013.
  • Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani ha rivisto il divieto federale di lunga data sui donatori di organi Hiv+, che è stato realizzato l'8 giugno 2015.
  • Nel novembre 2015, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani ha pubblicato i criteri di ricerca e le garanzie finali per il trapianto di organi di donatori HIV+ in riceventi HIV+.
  • I primi pazienti che hanno beneficiato dell'HOPE Act hanno ricevuto il trapianto nel 2016.

I risultati sono stati positivi: dall'attuazione dell'Hope Act sono stati trapiantati più di 350 organi tra donatori Hiv+ e pazienti Hiv+, mentre ad oggi sono stati effettuati più di 220 trapianti grazie all'Hope Act.

Il Regno Unito è stato uno dei Paesi europei più attivi nell'ampliare i criteri di donazione degli organi per le persone affette da Hiv. Gli organi di donatori sieropositivi vengono sempre più spesso donati alle persone con Hiv in lista d'attesa per un trapianto.

Ora il Regno Unito sta valutando la possibilità di donarli anche a pazienti sieronegativi. Questo sviluppo rappresenta un passo significativo verso l'ampliamento dei criteri di donazione al di là della sieropositività per i trapianti di organi.

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