Sondaggio Ipsos per Euronews: le politiche dell'Ue mettono a rischio l'indipendenza alimentare

Un agricoltore indossa una maglietta con un messaggio durante una manifestazione di agricoltori francesi e belgi davanti al Parlamento europeo a Bruxelles, il 24 gennaio.
Un agricoltore indossa una maglietta con un messaggio durante una manifestazione di agricoltori francesi e belgi davanti al Parlamento europeo a Bruxelles, il 24 gennaio. Diritti d'autore Virginia Mayo/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Di Gerardo Fortuna
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Gli elettori europei sono insoddisfatti quanto gli agricoltori delle misure a tutela dell'agricoltura, che rappresenta la fetta più grande del bilancio dell'Ue

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Un sondaggio esclusivo condotto da Ipsos per Euronews in vista delle prossime elezioni europee, rivela che la metà degli elettori, su 26mila intervistati in 18 Paesi, ritiene che le azioni dell'Unione europea abbiano un impatto negativo sulla protezione dell'agricoltura europea e sull'indipendenza alimentare dell'Ue.

Entrambi gli aspetti sono al centro del programma di sovvenzioni agricole dell'Ue, la Politica agricola comune (Pac), che è anche una delle maggiori risorse finanziarie del blocco.

La politica agricola dell'Unione non piace agli europei

Il risultato del sondaggio può essere visto come un sostanziale fallimento della politica agricola chiave dell'Unione. I deputati dell'Ue non riescono a capitalizzare i finanziamenti specificamente destinati all'agricoltura, che rappresenta un terzo del bilancio complessivo dell'Unione.

Mentre solo un quinto degli intervistati è soddisfatto dell'operato dell'Ue nel garantire la protezione dell'agricoltura europea, il malcontento sembra raggiungere il culmine soprattutto nei Paesi con la maggiore produzione agricola, con poche eccezioni come Danimarca e Romania.

"È interessante che gli intervistati dei maggiori Paesi produttori dell'Ue, con in testa la Francia ma anche la Polonia, la Spagna e l'Italia, abbiano le opinioni più negative", ha dichiarato a Euronews Alan Matthews, professore di Politica agricola europea al Trinity College di Dublino.

Per Matthews, uno dei maggiori esperti del programma Pac, se gli intervistati hanno risposto così è "perché ritengono che la spinta verso una maggiore tutela ambientale abbia reso l'agricoltura dell'Ue non competitiva o perché pensano che l'Ue non abbia preso misure sufficienti per prevenire importazioni più competitive attraverso la politica commerciale".

Una nuova linea di faglia politica

La politica agroalimentare dell'Ue è stata un punto dolente per l'amministrazione di Ursula von der Leyen. Una precedente analisi di Euronews ha rilevato che più della metà delle promesse della strategia "Farm to Fork", presentata all'inizio del mandato, non sono state mantenute.

La crescente polarizzazione tra le parti interessate del settore ha indotto la presidente della Commissione a prendere tempo e a sospendere le nuove proposte in cantiere, convocando invece un cosiddetto "dialogo strategico" prima delle elezioni europee per avvicinare le parti.

Tuttavia, il sondaggio esclusivo di Euronews rivela anche l'emergere di divisioni politiche.

"Ciò che è interessante è la netta divisione tra sinistra e destra tra i gruppi politici", ha commentato Matthews, sottolineando che le opinioni più negative sono state espresse da coloro che hanno espresso il loro sostegno ai partiti di estrema destra di Identità e democrazia (Id) e del gruppo dei conservatori e riformisti europei (Ecr), mentre un maggior numero di elettori che sostengono i gruppi di sinistra e verdi ritengono che l'Ue stia svolgendo un lavoro almeno ragionevole.

L'architettura generale della Pac, concordata dai legislatori all'inizio del mandato, ha già subito modifiche per rispondere alle preoccupazioni degli agricoltori.

Le modifiche alla Pac

Secondo il ministro italiano dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, queste modifiche sono state ritenute necessarie per correggere alcuni difetti del progetto della Pac, originariamente sottolineati dalle forze politiche progressiste e verdi.

"La Pac è stata condizionata dall'ex vicepresidente della Commissione Timmermans, che aveva un approccio ideologico e che fortunatamente non condiziona più le politiche europee", ha dichiarato il politico conservatore in occasione della riunione mensile dei ministri dell'Agricoltura dell'Ue-27 tenutasi a marzo a Bruxelles.

L'addio di Timmermans ha messo i gruppi politici di destra e conservatori "nella posizione di rivedere il quadro che lega la sostenibilità ambientale alla sostenibilità economica", ha detto.

Indipendenza e sovranità alimentare

Il sondaggio esclusivo di Euronews ha mostrato anche un rinnovato interesse per il concetto di "indipendenza alimentare", sempre più associata alla "sovranità alimentare".

Termine originariamente coniato dal movimento agroecologico negli anni '90, la sovranità alimentare è tornata in voga nel discorso politico attuale, in particolare in Francia e in Italia.

Il modo in cui la sovranità alimentare può essere definita a livello europeo rimane tuttavia poco chiaro: alcuni ritengono che debba far parte di un ripensamento della politica commerciale dell'Unione, mentre altri cercano di incrementare a tutti i costi la produzione agricola interna dell'Ue.

Il dibattito sulle importazioni a basso costo

Matthews ha collegato il risultato dei sondaggi di Euronews a una recente indagine di Eurobarometro, che ha sondato le opinioni dei cittadini sul rapporto tra commercio internazionale e agricoltura.

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"Quasi nove intervistati su dieci concordano sul fatto che le importazioni di prodotti agricoli di qualsiasi origine dovrebbero entrare nell'Ue solo se la loro produzione è conforme agli standard ambientali e di benessere degli animali dell'Ue", ha affermato, aggiungendo che la maggioranza degli intervistati dell'Eurobarometro è anche favorevole alle barriere commerciali sulle importazioni, a eccezione dei Paesi in via di sviluppo.

Un indicatore di sostenibilità recentemente presentato dal think tank FarmEurope indica che la sovranità alimentare dell'Ue sta migliorando sia per quanto riguarda la carne che i prodotti lattiero-caseari, con un'eccedenza nella produzione di colture guidata dalla Francia e dai Paesi dell'Europa centrale e del Baltico.

Tuttavia, l'autosufficienza dell'Ue in termini di mangimi per il bestiame sembra essere in rapido deterioramento, con gravi deficit nella penisola iberica, in Germania e in Italia.

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