Il gruppo dei Socialisti e democratici è il secondo più numeroso al Parlamento europeo, ma teme la crescita dei partiti nazionalisti e prospetta un'alleanza europeista dopo le elezioni di giugno
Il gruppo dei Socialisti e democratici, oggi il secondo più numeroso al Parlamento europeo, ha un chiaro obiettivo per le prossime elezioni: fermare l'ascesa dell'estrema destra in Europa, prevista dai sondaggi condotti in vari Paesi.
Modello "tedesco" per l'Europa
Tra questi c'è la Germania, dove i nazionalisti di Alternative für Deutschland hanno concrete possibilità di prendere più voti dei socialdemocratici. Il capogruppo della Spd al Parlamento di Berlino Rolf Mützenich ne ha parlato con i suoi colleghi di Bruxelles.
"In una democrazia, ci si aspetterebbe che ogni democratico che si reputi tale non voglia collaborare in alcun modo con gli antidemocratici, con gli estremisti di destra, con tendenze fasciste. Questo sarebbe un primo passo che potrebbe portare alla morte della democrazia".
La Germania è uno dei pochi stati membri dell’Unione governati da un esecutivo di centrosinistra, guidato dal cancelliere Olaf Scholz e formato da Spd, liberali e verdi. Questo modello di alleanza trasversale fra formazioni di centrodestra e sinistra potrebbe funzionare pure a livello europeo, secondo la presidente di S&D, la spagnola Iratxe García Pérez.
"Certamente preferiamo allearci con le forze progressiste, ma se ciò non bastasse dobbiamo capire che è necessario fare un'alleanza con tutti gli europeisti: quindi i conservatori, i liberali e noi".
A marzo il candidato socialista alla Commissione
La credibilità dei socialisti e democratici europei è stata messa a repentaglio lo scorso anno dal più grande scandalo di corruzione nella storia dell'Unione: alcuni deputati o ex deputati del gruppo sono stati coinvolti nelle indagini, anche se al momento nessuno è stato condannato e sono stati tutti rimessi in libertà.
La campagna elettorale dei socialisti e democratici per le europee si concentrerà sui problemi legati al costo della vita e al potere d'acquisto: il manifesto approvato lo scorso novembre reca il motto: "Soluzioni progressiste per le sfide globali".
I partiti del gruppo si incontreranno di nuovo all'inizio di marzo per scegliere il proprio candidato alla presidenza della Commissione, e molti sostengono dovrebbe essere una donna.