L'Ue apre i negoziati di adesione con l'Ucraina

L'intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Consiglio europeo
L'intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Consiglio europeo Diritti d'autore Omar Havana/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Vincenzo Genovese
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I capi di Stato e di governo dell'Unione europea hanno concordato di aprire i negoziati di adesione all'Ue di Ucraina e Moldova

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L'accordo è stato raggiunto nel tardo pomeriggio del 14 dicembre, la prima giornata del Consiglio europeo. I leader dei 27 Stati membri hanno accettato la raccomandazione della Commissione europea, chiedendo però un'analisi dei progressi fatti a marzo 2024. Anche con la Bosnia Erzegovina saranno aperti i negoziati, "una volta raggiunto il necessario grado di attuazione dei criteri per l'adesione", mentre alla Georgia è stato conferito lo status di Paese candidato.

L'annuncio del presidente del Consiglio europeo Charles Michel

Poco dopo l'annuncio fatto su X, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha  brevemente riferito la decisione ai giornalisti presenti nell'edificio Justus Lipsius di Bruxelles, dove si svolge il Consiglio europeo.

"È un segnale politico molto potente. Penso al popolo ucraino: la decisione presa dagli Stati membri è molto  importante per la credibilità dell'Ue".

"L'Ungheria non vuole condividere questa pessima decisione e per questo oggi si è astenuta"
Viktor Orbán
Primo ministro dell'Ungheria

L'astensione (simbolica) dell'Ungheria

L'accordo arriva in maniera inaspettata, visto che il primo ministro ungherese Viktor Orbán sembrava determinato a bloccare i negoziati di adesione

A quanto risulta da fonti diplomatiche, Orbán era fuori dalla sala quando è stata presa la decisione: sarebbe uscito senza delegare nessun altro a parlare al suo posto proprio per permettere agli altri leader di accordarsi senza dover attivamente approvare la scelta. Una sorta di "astensione" che di fatto supera la situazione di stallo.

"Da quasi otto ore discutiamo al vertice a Bruxelles. Abbiamo avuto un grande dibattito sull'adesione dell'Ucraina all'Unione europea. La posizione dell'Ungheria è chiara: l'Ucraina non è pronta ad avviare i negoziati di adesione. È una decisione del tutto inutile, irrazionale e sbagliata aprire i negoziati con l’Ucraina in queste circostanze, e l’Ungheria non cambierà la sua posizione", ha detto in un video postato sulla sua pagina Facebook.

Al contrario, altri 26 paesi hanno insistito affinché questa decisione fosse presa. L'Ungheria allora ha deciso che se gli altri 26 Paesi decideranno di farlo, dovranno andare per la loro strada. L'Ungheria non vuole condividere questa pessima decisione e per questo oggi si è astenuta".

Come spiegano fonti diplomatiche, si tratta in realtà solamente di un'astensione simbolica. Dal punto di vista "legale" non cambia nulla, visto che le conclusioni del Consiglio europeo si adottano all’unanimità. Orbán ha avuto contatti serrati con alcuni dei suoi omologhi in questi giorni, e ceduto una volta constatato l’isolamento su una decisione sostenuta da tutti gli altri Stati.

"L'allargamento non è una questione teorica, è un processo basato sui meriti, giuridicamente dettagliato, che ha dei prerequisiti. Non c'è motivo di discutere l'adesione ora", aveva detto Orbán al suo arrivo. Ma nonostante questo non ha mantenuto il suo veto.

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