I parenti degli ostaggi rapiti da Hamas chiedono aiuto al Parlamento europeo

Secondo le autorità israeliane, circa 240 persone sono tenute in ostaggio da Hamas nella striscia di Gaza
Secondo le autorità israeliane, circa 240 persone sono tenute in ostaggio da Hamas nella striscia di Gaza Diritti d'autore Petros Giannakouris/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
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Di Maria Psara
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I familiari di alcuni degli ostaggi rapiti da Hamas si sono presentati al Parlamento europeo chiedendo maggiori pressioni internazionali per il rilascio. Le loro storie, raccontate a Euronews

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Da più di un mese gli ostaggi israeliani catturati da Hamas nell'attacco del 7 ottobre sono intrappolati nella striscia di Gaza e alcuni dei loro familiari si sono presentati nella sede di Bruxelles del Parlamento europeo invocando maggiori pressioni internazionali per la liberazione dei propri cari.

Picchiato, ammanettato e rapito

Uno di loro è Shai Wenkert, che chiede aiuto per riportare a casa suo figlio Omer, picchiato e rapito dai miliziani di Hamas che hanno fatto irruzione al Nova festival.

"Questo è mio figlio che viene picchiato a sangue", racconta a Euronews mostrando un video. "Ha una pistola puntata contro. È ammanettato, ma guarda la telecamera come se fosse arrabbiato. Sembra dire: Non picchiatemi, sono ammanettato".

"Omer 22 anni, è un ragazzo molto bello. Era andato al festival Nova per celebrare la felicità, la libertà e l'amore."

"Sai cosa farei se e il figlio o la figlia di chi ha rapito le mie bambine bambini fosse qui accanto a me ora?
Yoni Asher
Padre e marito di tre ostaggi

Una famiglia in ostaggio

Tra i parenti c'è anche Yoni Asher, in ansia per sua moglie e le sue due figlie tenute in ostaggio. Sua suocera, anch'essa catturata, è stata successivamente assassinata il giorno dell'attacco. Tutte loro hanno anche la cittadinanza tedesca.

"È difficile descrivere le emozioni in una situazione del genere. Non potevo fare nulla, ero impotente. Sapevo che c'erano centinaia, migliaia di terroristi e che le cose volgevano al peggio. Persone che conoscevo sono state ucciso e io non potevo fare nulla. Ma dopo ho deciso che si trattava di lottare per la vita della mia famiglia o morire. Quindi non ho due scelte, ne ho una sola"

Nonostante il dolore e la sofferenza per i propri familiari, Yoni Asher trova parole di pace per i bambini di Gaza.

"Se il figlio o la figlia di chi ha rapito i miei bambini fosse qui accanto a me ora, sai cosa farei? Li abbraccerei e li bacerei . Sai perché? Perché i bambini sono bambini. Cosa fareste al mio posto? Cosa fareste se i vostri figli fossero rapiti dal soggiorno della nonna? Non usereste ogni mezzo a disposizione per riportarli indietro e salvare loro la vita "

Sia Shai che Yoni sostengono le iniziative militari lanciate da Israele nella striscia di Gaza. Ma altri parenti degli ostaggi chiedono invece al governo di avviare trattative con Hamas per la liberazione degli ostaggi.

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