Usa-Ue: un dialogo con il terzo incomodo

Il quarto EU-US Trade and Technology Council si è tenuto a Luleå, in Svezia
Il quarto EU-US Trade and Technology Council si è tenuto a Luleå, in Svezia Diritti d'autore Jonas Ekstromer/JONAS EKSTR'MER
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Di Christopher Pitchers
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Le relazioni con la Cina rimangono un tema cruciale anche nel quarto incontro dell'EU-US Trade and Technology Council, da cui emerge la volontà comune di regolare l'intelligenza artificiale

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Unione Europea e Stati Uniti ostentano concordia nell'approccio nei confronti della Cina, nonostante dietro le quinte si noti qualche differenza.

Il rapporto con Pechino è attualmente al centro delle relazioni transatlantiche, anche durante il quarto Trade and Technology Council, l'incontro periodico tra rappresentanti europei e statunitensi, che si è tenuto a Luleå, nel Nord della Svezia.

"Tutti traiamo vantaggio dal commercio e dagli investimenti con la Cina, ma invece del disaccoppiamento ci concentriamo sulla riduzione del rischio".
Antony Blinken
Segretario di Stato degli Stati Uniti

Vicini sulla Cina

Washington vorrebbe da Bruxelles una posizione più dura nei confronti del governo cinese, anche sul tema della concorrenza sleale. Il risultato del dialogo è un fronte unito e compatto, almeno a parole.

"Tutti traiamo vantaggio dal commercio e dagli investimenti con la Cina, ma invece del disaccoppiamento ci concentriamo sulla riduzione del rischio. Gli stessi termini sono usati dai leader su entrambe le sponde dell'Atlantico", ha detto Antony Blinken, Segretario di Stato statunitense.

La realtà europea, però, è più complicata e presenta diverse sfaccettature. All'interno del blocco dei 27, le posizioni sulla Cina sono molto differenti

Se la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha di recente assunto una postura netta, più allineata a quella di Washington, alcuni Paesi, tra cui la Francia, non sono d'accordo con questo approccio, in particolare quando si tratta di tagliare o ridurre i legami commerciali.

"In questo momento, c'è ancora riluttanza ad assumere la stessa linea degli Stati Uniti. I Paesi europei hanno grandi interessi nellimport-export con la Cina. Molte aziende europee guadagnano parecchio in Cina", spiega a Euronews Niclas Poitiers, ricercatore del think tank Bruegel.

"Ma allo stesso tempo, in Europa si è capito che la Cina continuerà ad essere un grande attore nel sistema globale e la linea conflittuale assunta dagli Stati Uniti è vista come un problema".

Uniti sull'Ia

Convergenze maggiori si registrano su altri argomenti, ad esempio lo sviluppo di un codice di condotta volontario comune per l'intelligenza artificiale, che sarebbe in corso d'opera.

"Abbiamo procedure legislative diverse. Ci vorranno almeno due o tre anni ", afferma Margrethe Vestager, commissaria europea alla Concorrenza

"Stiamo parlando di un'accelerazione tecnologica incredibile e pensiamo che sia davvero importante per i cittadini vedere che le democrazie possono mantenere le promesse".

Bruxelles e Washington vorrebbero coinvolgere tutti i Paesi democratici nella stesura del codice di condotta sull'Ia: ma anche in questo caso, prima poi, si porrà il problema di come comportarsi con la Cina.

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