La Commissione europea allenta le regole sugli aiuti di Stato "green"

L'Ue si è prefissa l'obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050
L'Ue si è prefissa l'obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 Diritti d'autore Matthias Schrader/Copyright 2019 The AP. All rights reserved
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Di Jorge LiboreiroVincenzo Genovese
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Il Temporary Crisis and Transition Framework permette maggiori finanziamenti da parte degli Stati alle aziende cosiddette clean tech, per favorire la transizione ecologica

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La Commissione europea ha deciso di mantenere allentate le regole comunitarie sugli aiuti di Stato, per scoraggiare le cosiddette aziende clean tech dal trasferirsi negli Stati Uniti, dopo che l'amministrazione di Joe Biden ha varato l'Inflation Reduction Act (Ira), un piano di sussidi da 369 miliardi di dollari.

Nei prossimi dieci anni, infatti, l'Ira distribuirà fino a 369 miliardi di dollari in crediti d'imposta e sconti per aiutare le aziende ad aumentare la produzione di tecnologie green all'avanguardia sul territorio degli Stati Uniti.

Deroga prolungata

Le regole europee sugli aiuti di Stato erano già state allentate per l'invasione russa dell'Ucraina e la conseguente crisi energetica. Ora il Temporary Crisis Framework, che consentiva agli Stati membri di iniettare più facilmente denaro pubblico nelle aziende in difficoltà, è stato in parte prolungato, dando vita al Temporary Crisis and Transition Framework.

Il nuovo quadro punta a sovvenzionare quelle imprese che concorrono alla transizione ecologica. Sarà semplificato il processo di approvazione delle sovvenzioni in sei aree produttive cruciali: batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori (necessari per ottenere idrogeno verde) e sistemi di assorbimento dell’anidride carbonica. Incentivi più facili anche in tutti quei processi produttivi legati in qualche modo alla produzione e al riciclo delle materie prime critiche.

Le nuove procedure consentiranno agli Stati membri maggiori margini di sostegno pubblico, sotto forma di sovvenzioni, prestiti o crediti d'imposta, con l'obiettivo di sostenere lo sviluppo di quei prodotti  indispensabili per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Come funziona il Temporary Crisis and Transition Framework

Nei casi in cui il rischio di delocalizzazione è elevato, i paesi potranno pareggiare i sussidi offerti da un governo non europeo, come gli Stati Uniti, e mantenere l'azienda all'interno dei confini dell'Ue. In alternativa, potranno compensare il deficit di finanziamento stimato dall'azienda.

Questa opzione, nota come "matching aid", è considerata l'elemento più innovativo delle regole allentate e potrebbe innescare una corsa ai sussidi tra Paesi dell'Ue ed extra Ue. 

La Commissione ammette che questo scenario è probabile e ha proposto diverse salvaguardie per garantire che gli aiuti di Stato non sfuggano al controllo, come circoscriverli ad aree meno sviluppate o imporre che i progetti finanziati vengano localizzati in almeno in tre Stati membri. L'impresa che beneficia del matching aid lo farà a condizione di non delocalizzare al di fuori dell'Ue per i successivi cinque anni, ridotti a tre per le piccole e medie imprese.

Le nuove regole si applicheranno fino alla fine del 2025 ma gli esborsi potrebbero continuare anche successivamente. Le salvaguardie sembrano essere progettate per evitare che Germania e Francia accumulino ulteriori sovvenzioni per le loro industrie nazionali, visto che da sole hanno investito il 77% del totale degli aiuti di Stato (672 miliardi) approvati nell’ambito del regime di regole speciali precedente.

Margrethe Vestager, la commissaria europea incaricata di sovrintendere alla politica di concorrenza, ha insistito sul fatto che le regole appena modificate saranno "proporzionate, mirate e temporanee". In passato aveva affermato: "Usare gli aiuti di stato per stabilire la produzione di massa e per pareggiare i sussidi esteri è qualcosa di nuovo. E non è innocente".

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