L'Unione Europea può evitare la recessione?

Si parla di recessione tecnica con due trimestri consecutivi di crescita negativa del prodotto interno lordo
Si parla di recessione tecnica con due trimestri consecutivi di crescita negativa del prodotto interno lordo Diritti d'autore Michael Probst/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
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Di Jorge Liboreiro
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"Non è un anno brillante, ma è molto meglio di quello che avevamo temuto", ha detto di recente la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde. Si spera in una contrazione dell'economia limitata nel tempo

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La recessione dell'Europa sembrava fino a poco tempo fa un dato di fatto, sancita dalle previsioni di figure autorevoli dell'economia mondiale come la direttrice del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva. Causa principale dello scenario fosco, la guerra della Russia in Ucraina e le sue conseguenze, tra cui una crisi energetica e inflazione alle stelle.

Segnali positivi

Ma dall'inizio del 2023 qualcosa è cambiato: le"notizie sono molto più positive nelle ultime settimane", ha dichiarato la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde durante la partecipazione al World Economic Forum di Davos. "Non sarà un anno brillante, ma è molto meglio di quello che avevamo temuto".

Pochi giorni prima Paolo Gentiloni, commissario europeo all'Economia, aveva fatto una previsione ancora più azzardata. "C'è la possibilità di evitare una profonda recessione e magari entrare in una contrazione più limitata e superficiale. Certo, questo dipende molto dalle nostre politiche".

L'improvviso cambiamento è attribuibile a una serie di sviluppi positivi che si sono concretizzati verso la fine dell'anno. 

Primo fra tutti, un costante calo dei prezzi del gas . I prezzi al Transfer Title Facility (Ttf), il principale hub europeo per il commercio del combustibile, sono scesi sotto i 70 euro per megawattora, livelli precedenti all'invasione dell'Ucraina. Un inizio d'anno insolitamente caldo e le ingenti scorte negli stoccaggi hanno placato i rialzi in un mercato fino ad ora esplosivo.

Ciò ha permesso di respirare al settore industriale, per mesi in apnea a causa dei costi dell'energia.

"Un'osservazione molto interessante è che le industrie sono riuscite a ridurre il loro consumo di gas senza una corrispondente riduzione della produzione poiché sono state molto creative nel processo. Questa è un'ottima notizia per la resilienza e l'adattabilità della nostra industria", dice a Euronews Maria Demertzis, senior fellow di Bruegel, un think tank con sede a Bruxelles.

Stime al rialzo

Sicuramente hanno pesato anche le misure messe in campo per fronteggiare la crisi energetica. Bruegel stima che, da settembre 2021, i Paesi europei abbiano stanziato più di 705 miliardi di euro per proteggere i cittadini vulnerabili e le imprese in difficoltà.

I continui esborsi di sostegno diretto e sussidi hanno provato le casse pubbliche ma alla fine hanno dato i loro frutti, spiega Peter Vanden Houte, capo economista della banca Ing per l'eurozona.

"Abbiamo visto aumentare leggermente la fiducia negli ultimi due mesi: è probabile che i consumi resistano. Detto questo, non è neanche tutto rose e fiori".

Secondo l'economista, "le aziende manifatturiere e i rivenditori hanno un enorme stock di merci invendute e questo potrebbe pesare sulla produzione. Inoltre, i forti aumenti dei tassi di interesse potrebbero causare una flessione nel settore immobiliare e nel settore delle costruzioni nel corso del anno".

Tuttavia, per Vanden Houte, l'eurozona "probabilmente" eviterà i due trimestri consecutivi di contrazione economica (la classica definizione di recessione) ed entrerà invece in un periodo di crescita contenuta.

Analoga revisione al rialzo è stata operata di recente da Goldman Sachs, che ha aperto il suo rapporto di gennaio con la domanda “L'economia dell'area euro entrerà in recessione” e ha risposto con chiarezza: “No, abbiamo rivisto al rialzo le nostre previsioni e non ci aspettiamo più una recessione tecnica”.

Il team della banca d'affari ha elencato tre motivi principali a sostegno della previsione: dati "sorprendentemente resilienti" dal settore industriale europeo, il forte calo dei prezzi del gas e la riapertura dell'economia cinese dopo mesi di chiusure dovute al Covid19.

Si prevedono ora tassi di espansione dello 0,1% sia per il primo che per il secondo trimestre del 2023, rispetto al -0,4% e al -0,1% della stima precedente, per arrivare poi allo 0,6% entro fine anno.

"La probabilità di una recessione tecnica rimane comunque al 40%", ha detto Goldman Sachs in una nota agli investitori, visionata da Euronews. Il rapporto sottolinea anche che la crescita tra i 20 paesi che utilizzano l'euro come valuta varierà notevolmente: Germania e Italia, due Stati che dipendono fortemente dai combustibili fossili russi, saranno ancora "sull'orlo della recessione".

Indicatori meno negativi

Il calo dei prezzi del gas celebrato da economisti e analisti ha sollevato un'altra domanda fondamentale: l'inflazione nell'eurozona ha raggiunto il suo apice? Gli ultimi numeri diffusi da Eurostat sembrano darne conferma: dal massimo storico del 10,6% di ottobre 2022 si è passati al al 9,2% di dicembre.

Anche i dati pubblicati questo mese dalla Commissione europea mostrano che la fiducia dei consumatori in tutta la zona Euro ha iniziato a risalire, dal minimo storico del -28,7% della fine dell'estate al -20,9%:  il migliore risultato dallo scorso febbraio.

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La disoccupazione, altro indicatore da tenere d'occhio, rimane stabile e sotto la soglia del 7%, suggerendo che il temuto scenario di aziende costrette a licenziare migliaia di lavoratori non si è avverato.

Oliver Rakau, capo economista tedesco di Oxford Economics, ha ammesso che nelle ultime settimane "le buone notizie hanno chiaramente superato le cattive", ma adotta un approccio più cauto quando gli si chiede se l'Eurozona sia fuori pericolo, sollevando preoccupazioni a lungo termine. 

"I prezzi dell'energia rimarranno ancora molto più alti che in altre regioni del mondo e molte aziende dovranno coprire almeno una parte del loro fabbisogno energetico per quest'anno ai costi elevati dell'anno scorso", ha detto Rakau a Euronews. "Quindi, le aziende ad alta intensità energetica dovranno ancora giudicare se una presenza continua in Europa è sostenibile o meno".

Secondo Rakau, i problemi economici dell'Eurozona devono essere percepiti attraverso la lente più ampia di un rallentamento economico globale e di una domanda lenta, mentre gliaggressivi rialzi dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea devono ancora essere pienamente avvertiti da cittadini e imprese.

La Bce è decisa a domare l'inflazione e dovrebbe aumentare i tassi di altri 50 punti base sia a febbraio che a marzo. "Anche se abbiamo attenuato i rischi, non siamo ancora convinti che l'Eurozona eviterà una recessione tecnica", ha affermato Rakau. I venti contrari che soffiano sull'economia europea sembrano troppo forti per permettere una rapida inversione di marcia.

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