Berlusconi e l'Iran irrompono nella guerra in Ucraina

Alcuni dei droni impiegati nei bombardamenti russi in Ucraina potrebbero essere di fabbricazione iraniana
Alcuni dei droni impiegati nei bombardamenti russi in Ucraina potrebbero essere di fabbricazione iraniana Diritti d'autore Efrem Lukatsky/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Di Stefan Grobe
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Nalla settimana del Consiglio europeo, polemiche per le confidenze del leader di Forza Italia sugli scambi di regali con Vladimir Putin. Mentre il governo di Teheran viene sanzioanto per il caso Masha Amini, cresce il sospetto di un suo supporto alla Russia

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Quando è nato Vladimir Putin, Silvio Berlusconi era un adolescente di 16 anni. Una differenza di età che non ha precluso certo lo sviluppo di una profonda relazione fra i due.

Relazioni pericolose

L'ex presidente del Consiglio italiano ha rimarcato la sua amicizia di lunga data con il presidente russo e si è vantato del fatto che Putin gli abbia regalato 20 bottiglie di vodka per il suo 86esimo compleanno.

Berlusconi ha ricambiato inviando a Putin, che aveva appena compiuto 70 anni, una cassa di vino rosso e i due si sono scambiati anche "lettere dolcissime", come ha confidato Berluscono ai deputati del suo partito, non sapendo di essere ripreso in un video che è stato diffuso dall'agenzia di stampa LaPresse.

Le sue confidenze gli sono valse forti rimproveri da parte dei partner della coalizione di destra e costernazione tra i suoi colleghi del Partito popolare al Parlamento europeo.

“Consiglierei al signor Berlusconi di rimandare indietro la vodka. Innanzitutto, questo non è il momento di avere alcun contatto con Putin", ha detto a Euronews Andrzej Halicki, eurodeputato polacco del Partito popolare europeo,. "Il signor Putin non è un amico, ma è un criminale di guerra. Il suo posto è all'Aia. Dovrebbe essere punito dalla Corte penale internazionale. Questo è il modo di trattare Putin, altro che festeggiare i compleanni".

Gelo tra Bruxelles e Teheran

Quella che alcuni potrebbero considerare la gaffe di un uomo non più giovane è arrivata in un momento di feroci attacchi russi sull'ucraina: attacchi in parte effettuati da droni a bassa quota di fabbricazione iraniana, anche se Russia e Iran negano.

Unione Europea e Stati Uniti però affermano di avere prove che Teheran ha fornito a Mosca droni a basso costo, che esplodono all'impatto e avrebbero provocato la morte di molti civili e la distruzione di diverse infrastrutture energetiche.

"Ho parlato con il ministro degli Esteri iraniano di questa decisione, rimarcando la determinazione dell'Unione europea a fare tutto il possibile nei confronti di tutti coloro che potrebbero essere coinvolti nel sostegno all'aggressione russa", ha detto Josep Borrell, Alto Commissario dell'Unione per gli Affari esteri

Anche il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg è convinto della cosa.

"Ogni cosa indica che l'Iran fornisce alla Russia questi droni. E invitiamo tutti i Paesi, incluso l'Iran, a non sostenere la guerra illegale della Russia contro l'Ucraina. Gli orribili attacchi effettuati da questi droni sottolineano l'urgenza di rafforzare il sostegno all'Ucraina".

"Sanzioni sono il primo passo"

I droni militari sono solo uno dei motivi di contrasto tra Unione Europea e Iran. L'altro è la brutale repressione delle proteste che stanno scuotendo il Paese da più di un mese.

Sul tema delle relazioni tra Bruxelles e Teheran, risponde alle domande di Euronews l'eurodeputata socialdemocratica svedese di origine curda Evin Incir, specialista de Paese.

L'Unione Europea ha sanzionato l'Iran un mese dopo la morte di Mahsa Amini e l'inizio delle protesta di massa. È il messaggio giusto?

Certo, ma avrei voluto che il consiglio dei ministri degli Esteri prendesse la decisione più velocemente. Già due settimane fa, al Parlamento europeo, abbiamo adottato una risoluzione sul tema, che ho promosso in prima persona. Penso che stiamo andando nella giusta direzione perché ora dobbiamo, con tutto il nostro potere, sostenere il popolo iraniano, che è solo e che sta manifestando per cose semplici come la libertà e la democrazia.

Molti considerano le sanzioni dell'Unione troppo deboli per avere un effetto su ll'Iran. È d'accordo?

Penso che questo sia solo l'inizio. Le nuove sanzioni colpiscono 11 persone e quattro entità. E quindi in totale siamo a 97 persone e otto entità in totale. Vedo la decisione del Consiglio Affari esteri come un primo passo, come, ad esempio, abbiamo fatto nei confronti dell'atroce attacco di Putin all'Ucraina. Dobbiamo anche rafforzare le nostre sanzioni se in Iran non finirà l'oppressione. 

Dobbiamo rafforzare le nostre sanzioni contro la dittatura dei mullah. Le dittature, gli oppressori ci sono sempre, collaborano sempre tra loro e si sostengono a vicenda perché sanno che se cade uno di loro, cadranno anche altri. E per questo anche noi, le forze democratiche del mondo, dobbiamo fare lo stesso e sostenerci a vicenda. Quindi è tempo che l'Unione continui a impegnarsi nella difesa del popolo iraniano.

Come si possono migliorare le relazioni con l'Iran a lungo termine?

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Innanzitutto, spero di vedere un governo democratico nel Paese perché sarebbe il modo migliore per procedere. E per averlo, io vorrei iniziative ancora più incisive da parte dell'Unione europea.

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