Monito dell'Unione europea alla Grecia: "Stop ai respingimenti violenti dei migranti"

Manifestazioni in difesa dei diritti umani
Manifestazioni in difesa dei diritti umani Diritti d'autore AP Photo/Emrah Gurel
Di Debora Gandini
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Il governo greco nega ogni accusa ma potrebbe perdere l'accesso ai fondi europei

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La Grecia nega di aver compiuto respingimenti illegali di migranti ma la Commissione europea lancia un monito: Atene rischia di perdere l'accesso ai fondi europei se non ferma subito le “violente e illegali espulsioni” dei migranti. 

Tutto è scaturito in seguito alle prove di un’inchiesta secondo le quali le autorità di frontiera greche e il personale di Frontex avrebbero respinto centinaia di migranti in mare tra il 2020 e il 2021. Le segnalazioni di violazioni dei diritti umani hanno spinto il direttore di Frontex a dimettersi lo scorso aprile

Il governo greco torna a far parlare e discutere dopo l’aumento degli interventi della Guardia costiera locale per fra fronte al numero crescente di richiedenti asilo che cercano di arrivare dalla costa turca. Negli ultimi tre anni, dopo l’ascesa al potere del governo conservatore di Nuova Democrazia, la politica di Atene nei confronti dei migranti è diventata più rigida anche se la Grecia continua ad essere una delle destinazioni delle rotte migratorie nel Mediterraneo dal 2015.

La politica di Atene e i migranti

Nelle ultime settimane la Guardia costiera ha dichiarato di essere intervenuta in 24 episodi, con oltre 1.000 migranti coinvolti su vari gommoni, quasi tutti diretti all'isola di Lesbo, ma anche verso Chio, Samo, Kos and Rodi. Circa 20.000 persone sono entrate illegalmente nella Ue attraverso la Grecia nel 2019 e nel 2020. Quasi 14.000 sono arrivate nei primi cinque mesi del 2022, con un aumento del 116% rispetto allo scorso anno.

I moniti della Commissione europea

"Ho incontrato i ministri del governo greco per discutere della gestione dei confini esterni, di migranti e di diritti fondamentali. Proteggere i confini esterni dell'Ue dagli ingressi illegali è un obbligo. Le espulsioni violente e illegali devono cessare subito", ha dichiarato al termine dei colloqui la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, che ha aggiunto che "i fondi europei sono collegati alla corretta applicazione dei dei diritti fondamentali dell'Unione europea".

Il ministro greco per le Migrazioni e l'Asilo, Notis Mitarakis, lo scorso mese aveva dichiarato che il suo governo non permetterà l'ingresso illegale di migranti dal mare o da terra" e in un discorso agli europarlamentari Mitarakis ha detto che l'Ue deve fare di più per assicurarsi che barche e barchini attraversino il mare provenienti dalla Turchia". 

"La Grecia si aspetta un ruolo ancora più attivo delle istituzioni Ue, che chieda alla Turchia di onorare i suoi impegni previsti dalla Dichiarazione congiunta, li metta in pratica, soprattutto prevenendo le partenze, evitando di spingere i migranti oltre e accettando di riprendersi coloro che non hanno diritto all'asilo", ha detto Mitarakis.

Risorse addizionali per questo articolo • ANSA

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