Quattro eurodeputati rispondono alla domanda più frequente di questo periodo: fino a che punto si spingerà l'Unione europea nelle sanzioni alla Russia
I paesi dell'Unione europea hanno deciso di vietare tutte le importazioni di carbone russo, come rappresaglia per la guerra in Ucraina, prendendo così prima decisione legata direttamente ai prodotti energetici.
Le importazioni di carbone, che ammontavano a 5,16 miliardi di euro nel 2021, rappresentano tuttavia una piccola frazione dei quasi 99 miliardi di euro spesi l'anno scorso dall'Unione per i combustibili fossili. Tutta l'attenzione è ora puntata su petrolio e gas, due materie prime per cui gli europei pagano un conto molto più salato e che rispetto al carbone sono più difficili (e costosi) da sostituire.
Il dibattito è acceso: da una parte c'è chi definisce l'embargo energetico un "dovere morale", dall'altra si oppone l'inevitabile recessione che seguirebbe una tale decisione.
L'Unione europea dovrebbe vietare tutti i combustibili fossili russi? In questo video le risposte degli eurodeputati intervistati da Euronews.