Catalogna, nuova estradizione richiesta per indipendentisti in Belgio

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Di Antonio Michele Storto
Catalogna, nuova estradizione richiesta per indipendentisti in Belgio

Una nuova battaglia legale transfrontaliera si riapre per l'ex ministro catalano della cultura Lluis Puig e l'ex consigliere alla sanità della Catalogna Toni Comin, nei confronti dei quali la Spagna ha riattivato i mandati di estradizione per la loro partecipazione al referendum indipendentista dell'ottobre 2017.

La corte belga che si sta occupando del caso ha deciso che la causa si terrà congiuntamente a quella dell'ex leader catalano Carles Puigdemont: tutti e tre si oppongono alla richiesta l'estradizione, sostenendo che in Spagna non gli sarebbe garantito un processo equo.

"In Spagna - Ha detto Comin - non c'è un rispetto tangibile per la separazione dei poteri. E questa settimana il Consiglio d'Europa ha detto allo Stato spagnolo che deve attuare le riforme necessarie per garantire l'indipendenza della magistratura e la depoliticizzazione della giustizia perché il Consiglio ritiene che la magistratura spagnola sia una delle più politicizzate d'Europa".

Puig e Comin, accusati di sedizione e malversazione, hanno espresso profonda sfiducia anche nel nuovo governo progressista appena emerso dall'alleanza tra socialisti e Podemos .

"Questa udienza - ha detto Puig - è un ulteriore passo avanti in questa battaglia giudiziaria internazionale in cui siamo impegnati; ma questo governo 'fantastico' appena 15 giorni fa cercava di chiudere i siti web legati all'indipendentismo catalani in modo dittatoriale, quindi non credo che nei prossimi 15 giorni cambieranno la loro ideologia".

I mandati d'estradizione sono stati riesumati dopo la condanna di altri nove leader separatisti nel processo tenuto il mese scorso a Madrid. Nel frattempo, a poco più di due anni dal referendum non ufficiale organizzato da Puigdemont e il suo governo, un nuovo sondaggio dimostra che il sostegno all'indipendenza è sceso a un nuovo minimo.