Il commissario designato ungherese dovrà rispondere ad altre domande scritte
Il commissario designato ungherese, Oliver Varhelyi, dovrà rispondere ad altre domande scritte. La sua audizione non ha convinto gli eurodeputati, nonostante avesse cercato di distanziarsi dalle politiche di Orban e promesso di servire solo gli interessi dell' UE.
"Dobbiamo continuare a diffondere democrazia, la prosperità e stato di diritto nel cuore del nostro continente: nei i Balcani occidentali. È il loro interesse, è il nostro interesse", aveva detto durante l'audizione.
Varhelyi è un volto conosciuto a Bruxelles, essendo stato fino a poco fa l'ambasciatore ungherese presso l'UE. E' visto come un burocrate e non come un candidato politico.
Kinga Gál, parlamentare ungherese del partito del premier Orban afferma che: "Ha risposto in modo calmo alle domande, posso dire che durante questa audizione le sue risposte sono state profonde e professionalmente di ottima qualità."
La sinistra pensa che debba prendere le distanze dal suo paese e dal primo ministro.
Attila Ara-Kovacs, deputato ungherese socialdemocratico giustifica cosi i dubbi di parte dell'europarlamento:
"Non sappiamo cosa pensare di lui. Ieri abbiamo avuto un'impressione più positiva di lui, sembrava distanziarsi da Orban. Ma non ne siamo sicuri."
Oliver Varhelyi è la seconda scelta del governo ungherese come commissario europeo.
L'ex ministro della giustizia, Laszlo TRocsanyi, è stato rifiutato dal parlamento europeo a causa di conflitti di interesse.