Ue divisa sulla crisi in Venezuela

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Di Elena Cavallone
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The Brief: l'attualità europea da Bruxelles

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Il Venezuela spacca l'UE

La crisi in Venezuela divide l'Unione europea. Ufficialmente, i 28 hanno concordato una posizione comune in cui evitano di riconoscere l'autoproclamato Juan Guaidó come presidente. Ma mantengono una posizione molto critica nei confronti di Nicolás Maduro.

Tuttuavia alcune voci sono state molto più chiare e hanno apertamente mostrato il loro sostegno a Guaidó, come il presidente del Consiglio, Donald Tusk che su twitter ha affermato: "A differenza di Maduro, l'assemblea parlamentare e Juan Guaido, hanno un mandato democratico da parte dei cittadini venezuelani".

Il gruppo socialista al Parlamento europeo, chiede di mantenere l'unità e spinge per delle nuove elezioni, come spiega l'eurodeputata spagnola Iratxe Garcia.

"Dobbiamo agire in modo molto responsabile: è un momento delicato e non possiamo contribuire rendere ulteriormente tesa la situazione. Dobbiamo aiutare a trovare una soluzione e ciò si ottiene solo andando alle urne".

Il gruppo popolare ritiene invece che questa sia un'occasione d'oro per far cadere Nicolás Maduro e che l'Unione europea dovrebbe giocare tutte le sue carte

"Colui che si è autoproclamato è Maduro e non Juan Guadió. E' lui che, secondo la Costituzione, può assumere la carica di presidente esecutivo fino a quando non ci saranno elezioni libere in Venezuela.

La sinistra parla apertamente di un colpo di stato e chiede rispetto per Maduro.

Studenti belgi in marcia per il clima

Studenti in piazza contro il cambiamento climatico. A Bruxelles giovedì più di 35.000 studenti sono scesi in strada per la terza settimana di fila per chiedere ai politici di agire per fermare il cambiamento climatico minacciando di tornare giovedì prossimo. Prevista un'altra manifestazione domenica, che coinvolgerà cittadini di tutte le età.

I gilet gialli puntano al Parlamento europeo

I gilet gialli francesi intendono candidarsi alle elezioni europee a maggio. Il movimento nato dalle proteste a Parigi è solo l'ultimo di una serie di nuove forze politiche che intendono cambiare l'assetto istituzionale europeo. Il movimento ha già suscitato il sostegno di Lega e 5 stelle, ma non è chiaro se potrà avere un impatto sulla prossima legislatura.

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